Il “capitano d’impresa” e l’impero della logistica
FIRENZE – Una pagina interna sui quotidiani del gruppo QN, quella dedicata settimanalmente ai capitani d’impresa. Paolo Nocentini, il “timoniere” della Savino Del Bene come viene definito, è per natura tanto schivo quanto dotato della sottile ironia di chi – come diceva il poeta – ha “sciacquato i suoi panni in Arno”. Ma il servizio giornalistico di Paolo Marchini parte da una constatazione che non è opinabile: la Savino Del Bene, nata a Firenze nei primi del novecento ed oggi con la base e il cuore a Scandicci, è una multinazionale tra le più conosciute al mondo per le spedizioni internazionali e i servizi logistici di supporto. Oggi è la più grande azienda di spedizioni a capitale italiano – continua il servizio di QN – con oltre 270 uffici e 4 mila dipendenti su cinque continenti. Trasporta merci via terra, via mare e via cielo con accordi consolidati con i migliori vettori. Due dati: il 2017 è stato chiuso con un incremento del fatturato del 23% a oltre un miliardo e mezzo di euro. Chapeau.
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Di Paolo Nocentini, che guida l’azienda dal 1977, il servizio cita due passioni: l’azienda per prima, che secondo lui “non può essere solo il patrimonio di chi è proprietario, ma una risorsa per chi ci lavora e per il territorio dove si lavora, in Italia e all’estero”; e la pallavolo femminile, di cui è sponsor per la squadra volley di Scandicci, che gioca in serie A1 e “punta a vincere lo scudetto”. Secondo il giornale, Paolo Nocentini ha una terza passione, un’auto Tesla: non tanto come status symbol ma come espressione di una tecnologia avanzata che è anche la riprova dell’intelligenza dell’uomo. Che crede peraltro nei valori del lavoro ma anche dell’Italia. Tanto che esprime il suo imperativo in modo netto: “Non cedere mai l’azienda a un gruppo straniero, nel caso dovessi rendermi conto di non avere più la forza per continuare”. Una forza che oggi, a settantasette anni, sembra essere ancora intatta. Tanti auguri e ad multos annos!
A.F.
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