Resoconti versioni proverbi
COLLESALVETTI – Ci sono, nei resoconti ufficiali, le versioni “politically correct”, che non raccontano necessariamente tutto. Poi c’è la verità. Che anche nel caso dell’assemblea dell’interporto Vespucci, merita un addendum. Io ci provo. I due punti fondamentali sui quali l’assemblea avrebbe dovuto decidere, ovvero l’aumento di capitale promesso dall’Autorità portuale, e la modifica dei vertici per una “governance” più in linea con la riforma Madia, sono stati entrambi rinviati. Il primo perché nel comitato di gestione dell’AdSP di Corsini l’aumento di capitale (non una bazzecola: in totale 10 milioni) a sua volta è stato di nuovo rinviato con motivazioni tecnico-burocratiche.
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Il secondo perché consequenziale: con l’aumento, l’AdSP sarebbe diventata con la Regione uno dei soci “pesanti” e c’era nell’aria la sostituzione del vicepresidente, l’attuale segretario dell’AdSP, con una forte riduzione nel numero dei consiglieri. Il rinvio tra l’altro ha coinciso anche con la procedura ancora in corso alla Regione per le fideiussioni. Morale: l’attuale consiglio va avanti per qualche altro mese, anche se da palazzo Rosciano si assicura che la sottoscrizione dell’aumento non tarderà. Da Firenze arrivano segnali abbastanza scocciati: il governatore Rossi ha sollecitato più d’una volta l’AdSP, e adesso gli è scoppiata in mano anche la “grana” di Bonadio, che impallinato dal Comune per una possibile incompatibilità ha correttamente dato le dimissioni dal comitato di gestione, che al momento è senza una rappresentanza della Regione. Corsini ufficialmente ingoia il rospo e sta zitto: ma dicono che, come altri presidenti di sistemi portali, si stia chiedendo se non gli abbiano messo in mano una barca ingovernabile con le normative attuali di una riforma che da una parte voleva accentrare tutto a Roma, dall’altra è in balìa di ogni burraschetta locale, tra ricorsi, minacce di ricorsi, burocrazia invadente e quant’altro (comprese le marce indietro imposte dalle sollevazioni “popolari” sui divieti di accesso alle dighe, sullo sgombero della Darsena Vecchia, eccetera). Dice il vecchio proverbio siciliano: Cummandari è megghio che futtiri. Ma quando non si riesce a comandare, forse occorrerà scegliere l’altra opzione per rimanere vivi? Filosofia da quattro soldi, certo. Ma filosofia.
Antonio Fulvi
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