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Confitarma alle commissioni parlamentari in difesa del Registro Internazionale

Mario Mattioli

ROMA – L’armamento italiano è sugli scudi: Confitarma ha partecipato all’audizione convocata dalle Commissioni speciali riunite di Camera e Senato nell’ambito dell’esame dello Schema di decreto legislativo di attuazione della direttiva (Ue) 2015/1794 che modifica le direttive 2008/94/CE, 2009/38/CE e 2002/14/CE e le direttive 98/59/CE e 2001/23/CE, per quanto riguarda i marittimi.

Luca Sisto, direttore generale di Confitarma, ha fatto presente che lo scopo principale della direttiva è di estendere, anche al personale marittimo, l’applicazione di alcune direttive comunitarie in materia di tutela dei lavoratori. Inoltre, ha sottolineato che nel nostro Paese buona parte delle garanzie introdotte dalla Direttiva 2015/1794 sono già presenti nell’ordinamento interno. In pratica, per quanto riguarda le tutele dei lavoratori marittimi previste nella Direttiva Ue, l’Italia già garantiva condizioni decisamente migliori rispetto ad altri Paesi comunitari a forte vocazione marittima (come Danimarca, Malta, Cipro).

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Per questo Confitarma ha a suo tempo accolto favorevolmente la direttiva Ue ed ora ne auspica una rapida attuazione, quale conclusione del costruttivo approfondimento svolto con le Organizzazioni Sindacali presso il ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.

Nel corso dell’audizione sono state poste dai parlamentari domande legate al Registro Internazionale e in proposito il Direttore di Confitarma, nel sottolineare che lo schema di decreto legislativo in discussione non ha nulla a che vedere con la Legge n.30 del 1998, ha ritenuto opportuno fare chiarezza, illustrando il percorso virtuoso iniziato con le “positive measures” del 1989 che ha portato nel 1998 all’istituzione del Registro Internazionale, da cui sono derivati benefici indiscutibili per il Paese in termini di crescita della flotta, dell’occupazione marittima e dell’indotto a terra. “Il cluster marittimo italiano che produce il 2% del PIL nazionale da’ lavoro a quasi 500.000 addetti, si regge su un solo pilastro che si chiama Registro Internazionale”.

Riguardo alle ulteriori domande emerse nel corso dell’audizione,” alle quali non è stato possibile rispondere per mancanza di tempo – afferma la nota – Confitarma fa presente che: Non corrisponde al vero l’affermazione che i marittimi extra comunitari godano di sgravi contributivi a carico dello Stato italiano. Gli oneri sociali per tali marittimi sono a carico degli armatori. La formazione dei marittimi extra comunitari, se conforme alla Convenzione STCW 78 dell’IMO, viene convalidata dalla nostra amministrazione prima dell’imbarco sulle navi italiane. Su tutte le navi, “la lingua di bordo” – che sui traffici internazionali può anche essere l’inglese – viene preventivamente stabilita proprio al fine di garantire la comunicazione tra i membri dell’equipaggio e assicurare la sicurezza della navigazione”.

“Anche Confitarma attende da tempo – conclude il documento – l’istituzione dell’Osservatorio previsto dalla Legge 30 del 1998, nonché l’attuazione della riforma del collocamento della Gente di mare: i due istituti potranno favorire la tanto auspicata Anagrafe della Gente di mare. Siamo la flotta di bandiera che occupa più marittimi italiani e comunitari al mondo: oltre 37.000 marittimi italiani/comunitari lavorano sulle nostre navi”.

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Pubblicato il
28 Aprile 2018
Ultima modifica
3 Maggio 2018 - ora: 13:14

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