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Registro internazionale: nuove norme sui marittimi

ROMA – L’allarme è arrivato al seguito delle schermaglie tra armatori, italiani e non, sulla nazionalità degli equipaggi. Il Registro navale internazionale, che ha rappresentato per la bandiera italiana un notevole passo avanti verso la liberalizzazione dei traffici dalle strettissime norme del Registro nazionale, sta rischiando grosso per una limitazione che, inserita nelle normative europee, impone tra poche settimane la regola che il personale anche nel Registro internazionale debba essere solo italiano o al massimo comunitario.

Confitarma ha lanciato l’allarme: oggi sulle navi iscritte al Registro internazionale possono operare anche marittimi extra-Ue, purché con trattamento economico e previdenziale unificato. Il tutto anche perché la richiesta di marittimi è malgrado la situazione non florida dell’armamento sempre superiore alla disponibilità di quelli comunitari.

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Cos’è cambiato, allora? Un comma solo, inserito nella legge europea sancita dal Dlgs 221/2016, che entrerà in vigore appunto tra poche settimane. Impone infatti che anche le navi iscritte al Registro internazionale italiano e che operano su traffici di cabotaggio (che quindi toccano due o più porti nazionali nella stessa linea che pure ne tocca anche altri non nazionali) debbano imbarcare solo equipaggi italiani o comunitari.

Secondo Confitarma, la norma che è stata invano combattuta in questi anni di “preavviso” comporta due rischi. Il primo è che siano favoriti nel mercato sempre più competitivo sui nostri porti gli armatori stranieri, che possono liberamente assumere personale non comunitario con regole meno stringenti delle europee. Il secondo è che a fronte di questa realtà, anche gli armatori italiani che oggi operano nel Registro internazionale abbandonino la nostra bandiera a favore di registri più o meno ombra, cioè più compiacenti. Il che significherebbe un impoverimento epocale della nostra flotta, con tutte le conseguenze dirompenti per l’economia marittima. L’appello è alla politica: che però, in mancanza di un governo, non sembra interessata.

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Pubblicato il
25 Aprile 2018
Ultima modifica
30 Aprile 2018 - ora: 09:31

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