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Più binari e vie fluviali per la logistica a Livorno

Federico Bellandi

LIVORNO – Federico Bellandi, segretario comunale del PD livornese, affronterà mercoledì prossimo 28 febbraio alle 17 nella sede del circolo San Marco/Pontino in via Garibaldi,  i temi dello sviluppo del porto in un workshop moderato da Mario Antonio Gambacciani (AMT Toscana) con la prevista partecipazione del sottosegretario all’Ambiente Silvia Velo, il presidente dell’AdSP Stefano Corsini, il presidente della Porto 2000 Luciano Guerrieri, il sindaco di Collesalvetti Lorenzo Bacci, l’ad della Spa Navicelli Giovandomenico Caridi, l’architetto Michele Parenti e il deputato livornese Andrea Romano. In questa intervista curata da Mario A. Gambacciani, Bellandi ci anticipa alcuni dei temi relativi ai progetti sul porto.

Segretario Bellandi cosa pensate delle risorse messe a disposizione dal MIT all’AdSP per finanziare i progetti di fattibilità delle opere ritenute prioritarie?

Il primo aspetto da mettere in risalto è che grazie al Governo Gentiloni e all’impegno della Regione Toscana continuano gli impegni finanziari a favore del territorio livornese. Siamo in campagna elettorale e possiamo assicurare con chiarezza che i nostri candidati Lorenzo Bacci, Andrea Romano e Silvia Velo si impegneranno all’interno delle istituzioni perché Livorno, nonostante l’isolazionismo propugnato dagli attuali amministratori della Città, resti al centro dei programmi di investimento della Regione e del Governo.

Il secondo aspetto è che si finanziano progetti di fattibilità: lo sviluppo infrastrutturale di un territorio è vitale in termini di competizione e se non si dispongono per tempo di validi progetti non si può nemmeno concorrere alla relativa finanziabilità. È quindi strategico curare in continuazione e quindi rafforzare questa fase, anche potenziando le strutture che la stessa AdSP dispone.

Terzo aspetto è quello di indirizzo politico sugli obiettivi della progettazione. Quelli indicati nell’allegato all’Accordo per la riorganizzazione e razionalizzazione della viabilità portuale di cintura (frutto nella sostanza delle intese fra il Comune di Livorno e l’AdSP), ritengo possano essere oggetto di una rivisitazione che tenga maggiormente di conto delle necessità della mobilità cittadina.

Nel bando che sta predisponendo al riguardo l’AdSP potranno emergere anche progetti che vanno oltre gli obiettivi dell’Accordo?

È quello che auspichiamo. In tale progettazione si pongono le basi – partendo dalla relazione fra viabilità stradale portuale e civile – sulle scelte di mobilità non solo di Livorno ma di tutto il territorio dell’area vasta costiera.

In termini di impostazione generale, gli obiettivi appaiono sbilanciati a favore della viabilità portuale (commerciale), con spostamento delle problematiche su quella civile.

Siamo d’accordo sull’obiettivo di separare per quanto possibile le due viabilità ma non nei termini evidenziati. In particolare, appare un ritorno sbagliato al passato, quello di dirottare il traffico del lungomare verso un percorso cittadino che sbuchi in Via delle Cateratte. Lo smog e le file precedenti alla costruzione del ponte di S. Trinità sono nei ricordi negativi dei cittadini! L’obiettivo condivisibile di pedonalizzare il collegamento fra Piazza del Luogo Pio e la Stazione Marittima può essere raggiunto con altre modalità.

Proponete ipotesi progettuali alternative?

Certamente e saranno esposti nell’incontro organizzato per mercoledì dal titolo “Il ritorno ai binari e alle vie fluviali quali scelte di mobilità e di disciplina urbanistica”. Già il titolo che proponiamo è di sé e per sé significativo. L’impostazione è più ampia e vuole dare appunto una visione della mobilità incentrata sui binari e sulle vie fluviali, con i risvolti urbanistici che il piano strutturale (ancora chiuso nei cassetti dell’Amministrazione Comunale) dovrà recepire. Infatti, riprende gli indirizzi comunitari nel privilegiare “la cura del ferro e quella dell’acqua”: la viabilità stradale deve essere conseguentemente relazionata.

Purtroppo questa impostazione è disattesa dall’attuale Amministrazione comunale nonostante che il relativo programma elettorale prevedesse di «attivare da subito uno studio di fattibilità finalizzato all’attrazione di fondi europei per realizzare in futuro una tranvia cittadina, come avvenuto a Firenze. Cambiamenti anche per il trasporto marittimo con la creazione di vie navigabili pubbliche».

Ci può anticipare gli aspetti portanti della visione territoriale che proponete?

Mentre prosegue con successo “la cura del ferro” per lo sviluppo dei traffici portuali delle merci, preoccupa l’assenza di una impostazione simile per il comparto turistico con particolare riferimento ai traghetti e alle crociere. Il Piano Regolatore portuale prevede una potenzialità di traffici di merci quattro volte superiore a quella attuale grazie agli investimenti legati alla Piattaforma Europa e alla riorganizzazione zonale delle attività portuali e dall’altra soltanto una leggera crescita dei traffici crocieristici: siamo convinti che anche in questo settore si possa ambire a raggiungere risultati di maggiore rilevanza.

Per raggiungere tali risultati non sarebbe necessario reperire nuovi attracchi (il solo Alto Fondale è destinato ad accogliere quattro grandi navi da crociera in contemporanea) ma soltanto di organizzare a terra delle idonee attività di supporto ai passeggeri e di approvvigionamento/smaltimento rifiuti delle navi.

In sintesi siamo convinti che ci si debba costruire una progettualità più chiaramente indirizzata a sostituire per quanto possibile la gomma con il ferro: senza tale impostazione non ci si potrà proporre come leader di mercato a supporto della valorizzazione del brand Toscana. Questa trasformazione sarà inevitabilmente necessaria se non vogliamo che la crescita dei traffici turistici trovi un limite invalicabile nella congestioni dei veicoli nei periodi di punta.

Lo sviluppo turistico locale e regionale passa dai flussi che sapremo raggiungere dal punto di vista quantitativo ma anche da quello qualitativo: se vogliamo davvero dare un impulso allo sviluppo delle “crociere di testa” non possiamo prescindere da un collegamento su binari all’avanguardia con l’aeroporto di Pisa.

M.A.G.

Pubblicato il
24 Febbraio 2018

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