Il sogno d’un paese normale
ROMA – Dovrebbe essere superfluo, visto che chi lavora ed ha un’impresa conosce bene le cose. Ma a meno di due settimane dal voto del 4 marzo, mentre tutti i partiti si scalmanano a promettere la Luna, un Report di Rete Imprese “spara” le cifre di quello che tutti vorremmo davvero cambiare: le inefficienza italiane, quelle che quotidianamente ci costano lacrime e sangue.
Più ancora delle tasse massacranti, più ancora delle incertezze normative, più ancora della stupidità. Ecco le cifre: la burocrazia costa al paese 33 miliardi all’anno di inefficienze; gli adempimenti inutili, o comunque in overdose, riducono del 39% il profitto lordo delle imprese; nella digitalizzazione, sulla quale quasi quotidianamente si annunciano pubblici interventi, siamo 25° su 28 paesi europei; e per finire, il costo del lavoro nel corso del 2018 aumenterà, perché sono stati già varati – più o meno mascherati – tali ad alcune storiche agevolazioni.
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Può anche darsi che il Report calchi la mano: Cicero Pro Domo Sua, dicevano i latini. Ma chi lavora ed ha un’impresa lo dovrebbe sapere. Possibile che non ci sia all’orizzonte un ritorno verso un paese normale?
Antonio Fulvi
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