Livorno, adesso navi più grandi
LIVORNO – C’è qualcosa di nuovo oggi nel sole, anzi d’antico: scusate l’incipit di Giovanni Pascoli (l’aquilone) ma quando ci vuole, ci vuole. Il nostro aquilone è l’insieme di provvedimenti che in questi giorni tra Autorità portuale, Autorità marittima, Regione Toscana, Ferrovie e via cantando, finalmente stanno prendendo il volo. Sui quotidiani livornesi è stato tutto un Peana: con l’assegnazione da parte di Roma di 3,2 milioni di euro per le opere prioritarie sulla logistica locale, il dirigente della pianificazione portuale Claudio Vanni, con gli ingegneri Enrico Pribaz e Paolo Scarpellini hanno tracciato le linee della rivoluzione della viabilità del porto e per il porto. Lavorano con Regione, Comune e Provincia: e già questo è un bel passo avanti. Gli annunci sono pieni di belle promesse. Vediamoli.
[hidepost]
*
Viabilità interna al porto, si cambia. Quella che oggi sfiora la cinta doganale, in sostanza via Orlando e via Da Vinci, diventeranno strade portuali, a esclusivo servizio del porto. Per il comparto passeggeri e crociere ci sarà una viabilità nuova, con grande parcheggio di scambio dov’è oggi l’area ferroviaria di sosta dei vagoni (Porto Vecchio), eliminando interferenze con il traffico urbano. Tutta la circolazione stradale in area Cinta Esterna sarà modificata, il flusso di ingresso della città sarà deviato da dogana d’acqua. E’ anche previsto un unico varco doganale del porto, direttamente collegato con le direttrici stradali che vanno verso il nodo autostrade: e per farlo, saranno utilizzate le nuove direttrici stradali interne al porto (con la speranza che si studi un sistema di scorrimento veloce, altrimenti sarà un grosso casino).
*
L’intero insieme degli enti “decisori” hanno finalmente concordato come risolvere il brutto nodo del Calambrone, dove attualmente la necessità di mantenere l’accesso al mare del canale dei Navicelli condiziona sia la Darsena Toscana, sia in particolare i collegamenti stradali e ferroviari con la ormai prossima (speriamo!) Darsena Europa. Sintetizziamo: le “porte vinciane” finalmente spariranno, quel braccio di canale che sfocia in Darsena Toscana sarà tombato e sul suo sedime ci saranno finalmente i tanti binari che occorrono, sarà buttato alle ortiche il ponte levatoio e tutta la viabilità in area sarà dedicata al porto. Vanni & C. hanno finalmente avuto la via libera a eliminare il ponte stradale del Calambrone verso Tirrenia, che sarà sostituito da un nuovo ponte, con luce sull’acqua pari a quello dell’autostrada, da realizzare più ad est, praticamente dove c’è la grande circonvallazione che separa la strada verso il Calambrone da quella verso le autostrade. È quello che ormai si chiama “progetto Bonistalli”, perché fu presentato per primo proprio dal presidente dell’Asamar Enrico Bonistalli: e che all’inizio fu accolto con scetticismo, come tutte le idee intelligenti ma che rompono vecchi equilibri.
Adesso le decisioni sono state prese, gli uffici sono al lavoro. Facciamo scattare il cronometro, o almeno la clessidra. Dum lego, hora fugit.
*
Merita una postilla anche la riunione di ieri in Capitaneria di porto, convocata dal contrammiraglio (Cp) Giuseppe Tàrzia con grande schieramento di imprenditori e categorie. L’abbiamo messo come ultimo argomento, ma per attualità e risultati immediati è il primo: l’ammiraglio Tàrzia, prendendo atto dei dragaggi della bocca sud del porto a 15 metri, dell’analoga ripulitura di tutto il canale di accesso fino al porto industriale e dell’allargamento a 90 metri della strettoia del Marzocco con fondale portato a 13 metri, ha annunciato un’ordinanza con la quale saranno ammesse nel porto containers navi più grandi, più lunghe, più larghe e di maggior pescaggio, con limitazioni meno rigorose anche per quanto riguarda ingressi e uscite nottetempo e in base al meteo. Non sono promesse, sono già fatti: che si rifletteranno – ha detto Tàrzia – su un sostanzioso aumento dei traffici containers, verso un record assoluto del porto. C’è già chi ipotizza – e ieri è stato detto – di andare a sfiorare la sognata, mitica ma oggi non più fantasiosa soglia del milione di teu. Alleluia.
Antonio Fulvi
[/hidepost]