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Più coraggio per i ro/ro a Livorno

Enrico Bonistalli

LIVORNO – Dal notiziario dell’Autorità di sistema di Stefano Corsini – Tirreno Settentrionale, ovvero Livorno, Piombino, Elba e Capraia – uscito alla vigilia di Natale con un numero speciale, si ricavano sempre alcuni pareri interessanti, spesso condivisibili. In questo numero speciale di fine anno vanno sottolineate le interviste dei presidenti degli agenti marittimi (Asamar) Enrico Bonistalli e degli spedizionieri (Spedimar) Gloria Dari, focalizzate in particolare sul traffico dei rotabili: che come noto a Livorno batte tutti i record nazionali. Senza sminuire il valore dei contenitori, anche come produzione di lavoro, sia Bonistalli che Dari sottolineano nelle loro dichiarazioni la cronica mancanza di spazi per i traghetti ro/ro, che anche nel prossimo futuro aumenteranno sia per l’accresciuta concorrenza, sia per l’impegno dello Stato a sviluppare ulteriormente le tratte marittime e ferroviarie rispetto a quelle stradali. 

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Anche il direttore generale del terminal Sintermar, terminal oggi equamente condiviso e gestito dai gruppi Neri e Grimaldi (dopo l’uscita dei D’Alesio e dei Fremura) tocca lo stesso argomento. Federico Baudone, che ricopre la carica con molto impegno, ha svolto un intervento su “Porto News” che chiede più coraggio a Livorno – ovviamente rivolgendosi in primo luogo all’Authority, ma non solo – negli investimenti e nella programmazione per i rotabili. Punto focale: occorre sviluppare meglio i collegamenti ferroviari tra le banchine della Darsena Toscana e la rete per poter raggiungere entro quattro anni con treni-blocco diretti i grandi hub dell’Italia settentrionale e dell’Europa centrale. La sfida è aperta e i tempi sono, appunto, molto stretti. Lo stesso tema era stato trattato qualche tempo fa su queste colonne con una dichiarazione di Marco Dalli, presidente della Cilp, in merito alla mancanza di un valido raccordo ferrroviario con la Paduletta: mancanza che aveva fatto perdere all’impresa un ricco traffico di auto BMW e Mercedes in uscita. Baudone ha dato un’altra poco piacevole conferma: l’anno scorso Grimaldi ha dovuto rinunciare a movimentare 100 mila auto per mancanza di spazi. Lavoro perso e immagine non certo positiva.

Sui raccordi ferroviari con la Darsena Toscana abbiamo già scritto più volte, ricordando che anche il potenziamento della linea su ferro con il TDT sconta poi la strettoia del ponte girevole sopra le porte vinciane: problema che potrà essere risolto solo tombando lo sbocco dei Navicelli in Darsena. La Regione punta molto sullo “scavalco” con l’interportio Vespucci, ma solo da poco sembra aver capito la necessità di tombare lo sbocco in Darsena Toscana, avviando la soluzione dello sbocco diretto in mare anche per le imbarcazioni più grandi con l’eliminazione del ponte stradale del Calambrone. Roba da far presto. Altrimenti Livorno perderà l’occasione dei grandi collegamenti ferroviari e sarà battuta dall’alternativa, il terzo valico sopra Genova che rischia di essere realizzato in tempi più veloci dei nostri. O meglio: in tempi meno disperatamente lenti.

Antonio Fulvi

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Pubblicato il
3 Gennaio 2018

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