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Arrivano le MegaMax containerships ma con scelte diverse per il carburante

LIVORNO – È parere di Alphaliner, che nove navi da 22.000 TEU, ordinate da CMA CGM, ed undici da MSC, con prevista consegna dal 2019 al 2020, avranno poi, verosimilmente, una capacità di 23.356 TEU, inaugurando una nuova era: quella delle MeGamaX containership (MGX).

Le specifiche dell’ordine, di entrambi i vettori, includono scelte per impilare containers fino al 24° tiro – 12 in stiva e 12 in coperta – (MGX-24); la lunghezza dovrebbe essere di poco superiore ai 400 metri, mentre la larghezza intorno ai 61 metri (oltre i quattrocento, per ovvi motivi di architettura navale, le portacontainer crescono più in larghezza che in lunghezza).

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Alphaliner, tuttavia, ha aggiunto che il numero effettivo di contenitori trasportati potrebbe essere alla fine meno elevato, a causa del peso vero del carico e dei pescaggi consentiti nei diversi porti; in parole povere: i numeri, allo stato, sono “teorici”.

È interessante notare che CMA CGM e MSC hanno raggiunto una diversa conclusione sulla propulsione delle loro nuove costruzioni.

La prima ha preferito solo LNG, mentre MSC ha deciso per una soluzione di depurazione degli scarichi al fine d’ottemperare alle normative sullo zolfo dello 0,5% in arrivo nel 2020.

A proposito di MSC (compagnia seconda al mondo), come noto Mr. Aponte ha palesato a Genova che parteciperà alla gara della Piattaforma Europa: a mio avviso, questa volontà deve mettere fine ad ogni dubbio, fino ad ora espresso, nei confronti della piattaforma. Livorno è l’unico porto italiano che offre spazi verso il mare e, particolarmente, un retroterra grandissimo.

Tornando al gruppo CMA CGM, il direttore esecutivo ha dichiarato: “Abbiamo preso la decisione audace nel dotare le nostre future navi di una tecnologia molto focalizzata sulla protezione dell’ambiente. Nello scegliere LNG, la nostra Compagnia conferma la sua ambizione ad essere una forza leader nell’industria della protezione dell’ambiente, essendo all’avanguardia in tecnologie innovative ed ecocompatibili “. È utile ricordare che UASC è stato il primo vettore, nel 2014, ad ordinare Ultra Large Container Vessel pronte al LNG (i prezzi del bunker superavano i 600 dollari per tonnellata), poi, con il successivo crollo dei prezzi del petrolio, la scelta LNG, fu rimossa dalle specifiche delle nuove costruzioni.

Dobbiamo ancora tener presente che il fattore deterrente per le containerships LNG, è il sacrificio di un certo numero di slots, poiché per alloggiare i serbatoi di gas, secondo il modello di Alphaliner, una nave MGX-24 dovrà rinunciare a circa 500 TEU di slot paganti.

Tuttavia, con restrizioni sempre più difficili sulle loro emissioni, ed il recente aumento del prezzo del petrolio, gli armatori stanno ora ripensando sulle scelte da intraprendere circa la propulsione delle proprie navi.

Angelo Roma

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Pubblicato il
25 Novembre 2017
Ultima modifica
1 Dicembre 2017 - ora: 12:15

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