Bacini, la gara riparte con l’aggiunta
Una nuova postilla che inserisce anche la riparazione del “Mediterraneo” per il quale si sta lavorando allo sblocco – Un complicato intreccio di richieste danni
LIVORNO – Con moto uniformemente accelerato – come si dice in fisica – l’Autorità di Stefano Corsini sembra finalmente avviata a risolvere anche la brutta vicenda dei bacini di carenaggio. Lo stesso Corsini ha confermato, in un incontro a Piombino sui programmi del “sistema portuale” che breve farà ripartire la gara per la gestione dei due bacini livornesi, quello fisso ormai ridotto a un rudere e quello galleggiante ancora bloccato dal relitto dell’Urania.
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Circolava un dubbio sull’attualità o meno della vecchia gara, bloccata come noto dal sinistro del bacino galleggiante. E qualcuno sosteneva che Corsini volesse impostare una gara ex-novo, aprendola a nuovi (eventuali) concorrenti oltre ai due gruppi che sono formalmente già accreditato, cioè Azimut-Benetti (insieme ai riparatori navali livornesi) e lo spezzino Jobson Group, a sua volta appoggiato da altri riparatori locali. Il dubbio è stato sciolto dallo stesso presidente dell’AdSP che ha confermato: la gara rimane quella bandita nel 2014, con l’aggiunta della riparazione e ripristino del bacino galleggiante “Mediterraneo” a cura del vincitore. Quando si riuscirà a togliere il relitto dell’Urania, che ad oggi continua a bloccarlo. Una comunicazione in questo senso potrebbe venire da Corsini già nel comitato di gestione dell’AdSP prevista per domani.
L’urgenza di ripristinare il “Mediterraneo” è confermata non solo dal danno alle aziende di riparazione navali che il suo fermo – ormai da oltre un anno e mezzo – ha provocato, ma anche dalla necessità del cantiere Benetti di varare le sue navi da diporto più grandi per i prossimi mesi. E non è affatto improbabile che su tutta la vicenda ci possa essere poi un nuovo strascico giudiziario sui danni che il fermo del bacino ha portato, sia a Benetti sia ai riparatori livornesi.
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