Forestali e futuro su Livorno
LIVORNO – Può sembrare abbastanza strano, eppure una parte non piccola della città labronica ignora che sul “suo” porto si svolgono traffici che hanno valenze internazionali di primissimo livello sia per la bilancia dell’export, sia per l’indotto locale. Gli arrivi della cellulosa e più genericamente dei forestali sono da sempre un “must” per le banchine labroniche, anche grazie alla posizione strategica rispetto al polo europeo delle cartiere, in quel di Lucca. Eppure il traffico dei forestali sembra quasi una faccenda di dettaglio rispetto ai conclamati record (o non record) nei contenitori e nei ro/ro.
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Proprio a Lucca, dove sono convenuti anche gli osservatori di altri porti concorrenti che ovviamente cercano di rubare a Livorno qualche traffico del settore – come si dice: piatto ricco, mi ci ficco – il tema oggi in grande spolvero sulle sorti del terminal La Paduletta è rimbalzato di incontro in incontro. La Cilp ovviamente rassicura: un contratto d’affitto “Blindato” fino al 2028 e gli investimenti realizzati sul terminal non mettono a rischio né i traffici né gli ulteriori progetti per i forestali. Ma sull’argomento forse sarà il caso che anche l’Autorità portuale di sistema di Stefano Corsini – che di questi tempi ha finalmente chiuso un periodo di mutismo e sta prendendo posizioni concrete – faccia conoscere la sua posizione. Perché tutti abbiano la possibilità di programmare, di investire e di avere certezze.
Antonio Fulvi
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