Porte vinciane, a chi il cerino?
LIVORNO – Le nuove “porte vinciane” tra la foce dei Navicelli e la Darsena Toscana sono state oggetto, alla fine della settimana scorsa, di una serie di aperture e chiusure per il transito di un numeroso traffico dalle darsene di Pisa. Tutto in silenzio, come del resto era stato per la loro istallazione, avvenuta a metà luglio, in anticipo secondo l’impegno assunto dal presidente della Regione Enrico Rossi.
Rossi, accompagnato da Vanni Bonadio – anche in rappresentanza del comitato di gestione (zoppo) dell’AdSP – e dall’ingegner Fabrizio Morelli titolare dell’Autorità dei porti regionali toscani, aveva fatto giovedì scorso un sopralluogo sul sito, con tanto di dimostrazione da parte dei tecnici di apertura e chiusura. Le nuove “porte” sono in acciaio, con un sistema idraulico totalmente aggiornato, che consente una notevole velocità operativa ed ha finalmente dato garanzia totale di affidabilità. La loro progettazione e costruzione è stata seguita personalmente dall’ingegner Morelli, la cui Autorità ha il compito di gestire l’impianto, come soluzione di compromesso tra le richieste dell’Authority di sistema livornese e la Navicelli Spa del Comune di Pisa.
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Nel ricordare l’impegno anche economico della Regione Toscana per la realizzazione delle nuove “porte” il governatore Rossi ha ammesso con la stampa che la pianificazione della nuova piattaforma Europa – o Darsena Europa, come sembra ormai accettato venga definita – comporterà fatalmente il tombamento del tratto di canale che sfocia in Darsena Toscana. “Ma non si può chiedere che la Regione finanzi tutto – ha risposto Rossi ai cronisti – visto anche l’impegno fino ad oggi assunto per il porto di Livorno”. Messaggio abbastanza chiaro per l’AdSP (Corsini non c’era al sopralluogo: ufficialmente in ferie) che già si è assunta l’onere del dragaggio dell’area delle “porte”: ma che secondo la Regione avrebbe sia le potenzialità economiche, sia quelle tecniche, sia infine il dovere di risolvere con i propri mezzi l’impiccio. Salvo non si voglia ricorrere alla “furbata” di inserire il tombamento del tratto di canale nella gara per la Darsena Europa, come già si era fatto per il consolidamento delle vasche di colmata. Staremo a vedere a chi finirà in mano il cerino acceso.
A.F.
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