Stabilizzare il Mediterraneo con la Libia e con l’Egitto
ROMA – Il consiglio dei ministri, in accordo con i vertici della Ue, ha prorogato nella seduta del 25 luglio scorso il mandato di EuNavFor Med per l’operazione “Sophia”, che comporta l’intervento contro la tratta dei migranti tra l’Italia e la costa sud dell’Africa. La proroga va al 31 dicembre, con possibilità nel frattempo che vengano concordate a livello europeo operazioni più pregnanti, come il blocco navale delle coste della Libia ipotizzato nella cartina qui sotto.
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E’ nota la lunga diatriba, non ancora risolta, sull’opportunità o meno degli interventi militari navali, di per sé complessi, costosi e con margini di rischio elevati per incidenti o stragi di migranti. L’impegno assunto con il governo libico riconosciuto dagli stati occidentali si sta perfezionando proprio in chiave di invio di navi nel golfo della Sirte, ma anche di formazione di uomini della Guardia Costiera libica. Nel frattempo sono coinvolti non solo mezzi navali della marina militare ma anche vedette della Guardia Costiera dirottate dai porti italiani non solo del sud.
Anche l’Egitto in un incontro a Bruxelles con la Ue si è dichiarato disposto a combattere con maggior decisione la tratta dei migranti in un comune quadro Mediterraneo di stabilizzazione dell’area, anche e specialmente per la ripresa del turismo che rappresenta per quel paese una delle principali fonti di reddito. Si è parlato anche delle tariffe del canale di Suez, che l’Egitto sta rivedendo in basso.
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