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Assocostieri, prossima assemblea sulle linee guida per la rete del GNL

Marika Venturi

La presidente di Assocostieri , dottoressa Marika Venturi, ci ha fatto il punto sul piano nazionale LNG in occasione del workshop OLT di Livorno. Ecco l’intervista.

LIVORNO – Presidente, dai dati 2016 forniti dal MISE sui tre rigassificatori italiani si ricava che Rovigo è utilizzato per il 69% della sua capacità, Livorno per il 12% e La Spezia per il 6%. Ciò inficia la loro redditività? Quali sono le ragioni e quale il programma per aumentare le soglie attuali?

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Riguardo al terminale di Livorno vediamo che i dati del 2017 a tutt’oggi rilevano un utilizzo del 25% ed in realtà mancano ancora i mesi di allocazione dell’ultimo trimestre dell’anno, quindi questo è comunque un dato parziale. I motivi che hanno determinato uno scarso utilizzo dei terminali – Rovigo a parte – sono basati principalmente sul fatto che il prezzo del GNL rispetto al prezzo del gas al PSV (punto virtuale di scambio ndr) non era particolarmente competitivo; ciò è dipeso da vari fattori fra cui il più evidente è stato la chiusura di tutte le centrali nucleari in Giappone qualche anno fa, dopo il disastro di Fukushima. Da quel momento in poi il Giappone – che ha circa trenta rigassificatori – ha dovuto sopperire al fabbisogno energetico solo tramite GNL. Questo elemento ha fatto sì che il Giappone fosse disposto a pagare il GNL più del doppio di quello che si pagava in Italia ed in Europa. Occorre inoltre puntualizzare che il basso utilizzo dei terminali non è una caratteristica italiana; il dato è generalizzato anche in Europa dove la media di utilizzo è del 20%. La ragione principale del sotto utilizzo è dunque il prezzo e la questione gira intorno alla convenienza di importare GNL o importare gas. Il ministero dello Sviluppo Economico ha elaborato una misura di rigassificazione e stoccaggio in cui la capacità di rigassificazione è stata messa all’asta – in parole semplici si è permesso al mercato di determinare il prezzo che riteneva corretto invece di avere una tariffa fissa – con ciò ottenendo risultati positivi. L’Autorità ed il MISE stanno sviluppando questo meccanismo d’asta quale nuova modalità di allocazione della capacità per il totale della stessa capacità di rigassificazione; ciò è previsto nella Strategia Energetica Nazionale in arrivo entro fine 2017 e nei documenti di consultazione dell’Autorità, addirittura per il nuovo anno termico che inizia il primo di ottobre. Aspettiamo perciò di vedere questo documento per metterci poi in condizioni di lavorare probabilmente a regimi di utilizzo molto più elevati.

Per la progettazione degli impianti di deposito sulle banchine c’è un progetto a livello nazionale; quali sono le parti salienti e come apporta il suo contributo Assocostieri?

L’obiettivo di questo progetto redatto a fine dello scorso anno e allegato al DL 257 del 16/12/16  è quello di rendere disponibili una serie di punti di rifornimento entro il 2025.  Come Assocostieri raccogliamo diversi operatori privati che hanno presentato progetti per la realizzazione di depositi costieri di GNL che permetteranno quindi il rifornimento di questo prodotto sia per il trasporto marittimo che per quello terrestre. E parte di questi operatori sono quelli che hanno presentato anche progetti per la Sardegna in cui, oltre alla  possibilità di rifornire le navi con il GNL è previsto che una parte di questo combustibile venga messo in rete per metanizzare la regione.

Come Assocostieri abbiamo organizzato per la prossima settimana, in occasione della nostra Assemblea, un convegno per parlare delle linee guida autorizzative sul GNL nelle nuove infrastrutture. C’è stata infatti l’emissione di una serie di provvedimenti normativi per permettere lo sviluppo di queste infrastrutture e come Assocostieri abbiamo studiato tutti gli interventi che riteniamo utili per verificare la correttezza in funzione di tali disposizioni e dare supporto agli associati nei loro progetti; alcuni di questi sono in fase conclusiva, altri in fase avanzata ed altri ancora in fase iniziale, ma tutti gli operatori sono molto determinati nel portarli avanti.

La nostra associazione rappresenta i depositi costieri, credo che sarà comunque molto importante il controllo di ogni altro anello della catena; il percorso del terminale di rigassificazione è già avanzato, ma bisognerà verificare anche la parte dell’armamento: a che punto è e cosa intende fare.

Assocostieri nella sua audizione al Senato a fine 2016 ha chiesto la definizione di procedure ambientali in un’ottica di semplificazione di processi e tempi; cosa pensa delle recenti semplificazioni approvate in questo senso dal Governo?

E’ vero che in alcuni casi semplificare comporta il rischio che alcuni aspetti possano essere sottovalutati ma in altri può significare snellimento di procedure inutili. La modifica della norma da parte del Governo è recentissima; vedremo nel tempo se quanto previsto si rivelerà utile. Un operatore responsabile e cosciente deve essere il primo ad avere attenzione ai temi ambientali e della sicurezza, così come è successo in OLT. Inoltre, quando si investono milioni di euro non si può rischiare di dover interrompere l’attività per inadempienze su questi temi; sarebbe un atteggiamento troppo miope. Spero comunque che a parte la lunghezza o la riduzione delle procedure ci sia da parte delle società un lavoro serio che porti – con studi appropriati – a scegliere il progetto migliore, meno impattante e più sicuro. Operare per il conseguimento di questi obiettivi garantisce la riuscita dell’investimento e della soddisfazione del privato insieme al pubblico. OLT ha operato per questo connubio con successo.

Cinzia Garofoli

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Pubblicato il
8 Luglio 2017
Ultima modifica
13 Luglio 2017 - ora: 16:53

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