MOSE, “miracolo” quasi compiuto
LA SPEZIA – Un’opera colossale, una delle più importanti mai realizzate non solo nel Mediterraneo. Così è stata presentata giovedì scorso dalla sezione della Spezia di ATENA, Associazione Italiana di Tecnica Navale (in collaborazione con il Polo DLTM e Promostudi) l’operazione MOSE di Venezia con un workshop intitolato “MOSE e Grandi Opere di Ingegneria Marittima”. L’incontro si è svolto dalle 14.30 presso le aule del Polo Universitario “Marconi”, presentato dal presidente della sezione ATENA, contrammiraglio Claudio Boccalatte. Hanno svolto le relazioni di programma l’ingegner Giovanni Caprino sull’opera del CETENA (“I progetti di grandi opere di ingegneria marittima”) e l’ingegner Paolo Cremonini della Fagioli Trasporti (“The Fagioli contribute at MOSE project”). Per la FIP Industriale è intervenuto anche l’ingegner Paolo Giorgi sul sistema MOSE per la difesa di Venezia dalle acque alte.
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Come è stato sottolineato nel corso del ricco dibattito, MOSE – L’opera di ingegneria marittima, una fra le più rilevanti al mondo – si avvicina al completamento. Delle quattro barriere mobili per le tre “bocche di porto”, Lido, Chioggia e Malamocco, quella del Lido-Nord è stata sottoposta ai primi collaudi nell’estate dello scorso anno; le paratoie mobili di Malamocco sono tutte costruite e in fase di installazione. Il completamento ed operatività dell’intero complesso è prevista nel corso del prossimo anno. I tre protagonisti della realizzazione della grande Opera di Ingegneria Marittima nell’incontro spezzino ne hanno illustrato storia e caratteristiche; gli studi preliminari; l’ampia opera di ricerca e simulazione; la configurazione dettagliata delle varie parti, fisse e mobili, che compongono il sistema ed il suo funzionamento; le caratteristiche dei componenti essenziali; le fasi, modalità e avanzamento della costruzione e messa in funzione.
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