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Autorità di sistema Livorno-Piombino: si draga la bocca sud, il “sistema” va

Stefano Corsini

LIVORNO – E quindi uscimmo a riveder le stelle. Esattamente a cento giorni dal suo insediamento, il presidente dell’Autorità di sistema Livorno-Piombino ingegner Stefano Corsini ha parlato alla stampa. Due chiacchierate, in un clima informale, con i quotidiani locali e con noi. Temi: domande libere, risposte sincere (quasi tutte: alcune eluse con un sorriso). Vediamo di riassumere, per punti.

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Governance: l’ha stoppata lui inchiodando il nascituto comitato di gestione, sulle linee “suggerite” dal ministro, in attesa che il Tar si pronunci sul ricorso del sindaco di Livorno Nogarin. Con una promessa, che è anche un invito: accetterà la sentenza del Tar senza eventuali ricorsi, si augura che anche il sindaco faccia lo stesso. Con il quale sindaco, da ingegnere a ingegnere, ha rapporti quasi quotidiani per confrontarsi sui temi della città. Quindi niente guerre, Corsini riconosce che la città, attraverso il Comune, ha importanza determinante per la crescita del porto. Fatto nuovo, a Civitavecchia il sindaco Cozzolino (5stelle)  si è ritirato per accelerare i tempi, nominando un suo esperto. Un invito anche a Nogarin? La risposta non si è fatta attendere: si a quello che deciderà il Tar, senza altre carte bollate:e quindi pronti, in caso di sentenza sfavorevole al Comune, a nominare un esperto. Però Nogarin chiede anche che Corsini gli risponda su tre temi urgenti. Ne riparleremo.

Chi comanda a Palazzo Rosciano: tema spinoso, ma fa parte dei tanti “caveat” che il porto gli pone. Corsini è drastico: qui comando io, sono venuto per prendere decisioni e le prendo io, ovviamente consultando anche gli uffici, il cluster portuale, gli esperti. Nel mio lavoro, mi sono sempre assunto le responsabilità che ho avuto. Non derogherò certo a Livorno. L’ho detto anche agli operatori, chiedendo il loro contributo.

Ruolo segretario generale: Il comitato portuale di Livorno, ancora in vita fino a quando non ci sarà il comitato di gestione, è stato chiamato lunedi scorso a prorogare Massimo Provinciali. Al quale Corsini riconosce massima competenza e massima lealtà nei suoi confronti. La proroga – sottolinea – durerà fino al nuovo comitato di gestione. Poi si aprirà il capitolo dell’incarico definitivo. Con chi? Sorriso…Certo, il “sistema” ha perso professionalità eccellenti, come Roberta Macii e Matteo Paroli. Due nomi citati come esemplificazione, oppure? In quanto alle tante deleghe che Provinciali assomma, Corsini ricorda che è stata necessità proprio per carenze di esperti e comunque è in corso la riorganizzazione in terna. Provinciali come presidente-ombra? Sorriso: “Con me – ripete Corsini – è corretto e leale, ma il presidente sono io”.

Mugugno Piombino: non c’è dubbio che a Piombino si soffre la mancanza di una “governance” unitaria. Sono passati cento giorni dall’insediamento di Corsini (lui ricorda che altri porti sono assai più indietro) e si continua ad operare come aveva “provvisoriamente” sistemato Luciano Guerrieri, da tutti rimpianto: con Claudio Capuano che fa il segretario con un pesante carico di compiti (ma a gratis o quasi), con Roberta Macii che pur segretario a Civitavecchia è costantemente presente sui temi piombinesi (il sindaco di Piombino si chiede se è un “investimento” in fieri per un prossimo ritorno. Risposta? Un sorriso), con una sostanza di “sistema” che non è sistema. Ma Corsini non ci sta: ci sono incontri quasi quotidiani, si lavora per unificare, sui temi piombinesi ha la stessa attenzione di quelli livornesi. Certo, prima di fa la “governance” meglio è. Intanto sta ricevendo le designazioni per il tavolo del partenariato, che può procedere. Vedremo con che tempi.

Temi operativi: entro metà luglio (altro slittamento?) si definisce l’assegnazione definitiva della Porto 2000 (poi ci vorranno anni, ma intanto si parte); a settembre parte l’atteso dragaggio della bocca sud del porto;  il problema dei ro/ro è allo studio perchè mancano gli approdi “anche se gli spazi sono gestiti con attenzione e inventiva dagli imprenditori” (apriamo una parentesi: Costantino Baldissara, direttore generale di Grimaldi, è molto soddisfatto dei contatti con Corsini, dice che “in poche settimane ha capito tutto perfettamente e si sta muovendo bene”); con la Regione si sta lavorando per il piano delle ferrovie che attraverso lo scavalco farà del porto e dell’interporto un’entità logistica integrata e con l’asse Collesalvetti-Vada sulla Firenze-Bologna-Milano- Brennero il sistema Piombino-Livorno sarà il primo collegato al centro Europa.

Imbuto Scolmatore:  direttamente collegato alla revisione del progetto per la Darsena Europa- che è indispensabile, altrimenti finiamo in serie C- c’è la questione delle “Porte vinciane”, della loro gestione: e più in là (ma nemmeno tanto…) la necessità di tombare quel tratto di canale tra lo Scolmatore e la Darsena Toscana. Da ingegnere idraulico, Corsini sa bene che quel budello va tombato per dare la possibilità di collegare le piattaforme Europa e TDT con più fasci di binari, mandando in pensione il “ponticello” apribile a binario unico che oggi serve i raccordi ferroviari. Dobbiamo spingere Firenze e Roma- dice- per finanziare il progetto già esistente che aprendo il ponte stradale sul Calabrone consentirà di far passare il traffico delle navette tra Canale dei Navicelli e mare. Corsini promette che si sta dando da fare. Rimane l’incognita dei tempi: con le mille incognite di un sovrapporsi di competenze che certo non aiuta. Lui però si dice deciso, si mostra deciso, ribadisce di esserlo. Che si fa? Speriamo.

Antonio Fulvi

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Pubblicato il
24 Giugno 2017
Ultima modifica
4 Luglio 2017 - ora: 16:05

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