Dal doppio storico evento di Ravenna più sicurezza e lo stato della Riforma
RAVENNA – Dai due eventi che si sono susseguiti venerdì scorso nella sala gremita del Palazzo dei Congressi di Ravenna – il 2° Forum nazionale sulla sicurezza nei porti organizzato da Angopi con il Comando Generale delle Capitanerie di Porto e la 68ma Assemblea Generale Federagenti – conclusi poi dal ministro Delrio, sono emerse sia considerazioni che notizie di rilievo.
[hidepost]
FORUM SICUREZZA
Sulla seconda edizione del Forum Sicurezza – ideato lo scorso anno da Fiorenzo “Cino” Milani, oggi vice presidente dell’Associazione Europea dei Piloti – torneremo a breve e più nel dettaglio con uno speciale; ma intanto riferiamo che ha ospitato due occasioni importanti quali la firma di due protocolli di intesa del Comando Generale delle Capitanerie di Porto: uno con l’Autorità di sistema Portuale del Mar Adriatico Centro Settentrionale per l’implementazione di best practice sul monitoraggio del traffico marittimo che – come ha sottolineato il presidente Daniele Rossi – sarà di aiuto fondamentale allo scalo per lavorare con efficacia e sicurezza, ed uno con Angopi per la costituzione di squadre operative di pronto intervento in evenienza di sinistri marittimi. Nel corso del forum sono stati portati gli aggiornamenti sul lavoro del MIT dalla dirigente Maria Cristina Farina e dal capo del 2° reparto comando generale delle CdP Andrea Agostinelli che dovranno poi giungere alla redazione della Carta Nazionale della Qualità per la Sicurezza. L’ammiraglio ispettore Giovanni Pettorino, dopo aver portato i saluti del comandante generale Vincenzo Melone, nel suo intervento ha ricordato anche il grande lavoro che il Corpo sta facendo per aumentare il numero dei porti dove opera il PMIS1, la piattaforma informatica con la quale il “vettore nave” si interfaccia con tutte le amministrazioni interessate al “ciclo nave”.
68a ASSEMBLEA FEDERAGENTI
Dalla relazione del presidente Gian Enzo Duci, che ha inquadrato la situazione attuale del settore con un’analisi geopolitica, sono sorte precise indicazioni: attenzione al pericolo del protezionismo crescente, fiducia negli investimenti cinesi (aumentati di 10 mld di euro negli ultimi 4 anni grazie all’aumento della credibilità del “Sistema Italia”) che, in una chiave di cooperazione, possono continuare ad offrire enormi opportunità quali la Belt Road Initiative. E dunque: farsi trovare pronti per collegarsi all’iniziativa cinese e per il rilancio del transhipment – legato al costo del combustibile e previsto come non troppo lontano nel tempo – come modalità centrale con l’individuazione di un unico porto. E ancora: la necessità di approccio politico corretto per supportare traffici quali il roro con terminal e collegamenti autostradali efficienti ed il tanker, attraverso nuove strategie di confronto che superino i conflitti. Non ultima la necessità di riorganizzare – come previsto dalla Riforma – una direzione ministeriale Porti e Logistica per assicurare stabilmente al settore l’attuale livello di interlocuzione.
Duci ha parlato anche della categoria che rappresenta e della necessità di rivedere la legge professionale che la regolamenta, la 135 del 1977. Una categoria, quella dell’agente marittimo, che oggi deve affrontare nuove grandi sfide date dalla concentrazione delle compagnie, ma che nel dna ha spirito di iniziativa e capacità di adattattamento.
Al termine della sua relazione Duci ha consegnato nelle mani del ministro Delrio la proposta di candidare al premio Nobel per la pace i 13mila uomini e donne del Corpo delle Capitanerie per il sacrificio e la professionalità profusi nel soccorso ai migranti.
A margine dell’Assemblea il presidente ci ha fatto il suo punto della situazione della Riforma, di cui ora attende i risultati definitivi: ad oggi – con le ultime tre nomine dei presidenti delle Adsp (Pasqualino Monti per Palermo, Francesco Russo per Gioia Tauro e Massimo Deiana per Cagliari) – sperando che non sopraggiungano strascichi giudiziari e nonostante alcune nomine dei comitati di gestione poco incisive – quello che conta è che parta il tavolo nazionale di coordinamento e poi anche quello della risorsa mare, e quindi si possa realizzare l’incontro con le associazioni. Ciò che avviene nello scenario mondiale rende sempre più evidente – secondo Duci – che la scelta di andare verso una regia nazionale unica sia stata assolutamente positiva per il sistema portuale del Paese ed occorre che sempre di più si affermi il concetto di centralità per rendere possibile la “vendita” del Sistema Paese come un unicum. Ciò non significa che ogni singolarità dei tanti porti italiani non debba essere attentamente valutata, al contrario, dovrà essere gestita in maniera propositiva per farla diventare un ulteriore elemento di forza.
Riguardo al tema delle concentrazioni credo che il mondo del container – ha concluso il presidente degli agenti marittimi – dovrà comunque assestarsi nel giro di un anno e verificare se i noli giustificano le operazioni cui stiamo assistendo. Il cambiamento di domanda che potrebbe generare sul mercato l’affermazione sempre maggiore dei marketplace dei vari Amazon e Alibaba potrebbe portare qualche operatore a strutturare una risposta diversa da quella che, oggi, è identica per tutti.
INTERVENTO MINISTRO DELRIO
Fra le menzioni del ministro al Forum ravennate l’intenzione di proseguire nella battaglia in Europa per il riconoscimento delle esigenze del Paese che finora ha portato buoni risultati, ottenuti nella veste di “Sistema Paese”. “Il futuro è nel trasporto su nave o ferro per le tratte sopra i 500 km, sdoganamenti veloci e fast corridors, minori tasse per la ferrovia e maggiori pedaggi per le autostrade – ha spiegato il ministro – questo è quello che ci chiedono gli altri Paesi”. Cooperazione ed integrazione è la formula vincente applicata: “Sulla logistica, che vale il 7% del PIL, pensiamo in modo totalmente integrato con RFI, ANAS e anche con il sistema aeroportuale cargo per aumentare il suo basso utilizzo in Italia – ha continuato Delrio – ma non solo, continuiamo con il programma della Riforma che prevede di inserire l’Italia in un sistema internazionale e cerchiamo relazioni con i paesi asiatici: Iran, Vietnam e Cina. Abbiamo poi redatto un piano di investimento per la logistica sulla Genova-Rotterdam e anche sul Brennero che prevede il potenziamento degli interporti e degli scali ferroviari. 27 miliardi di euro sono a disposizione di RFI, molti di questi per il potenziamento della sicurezza delle reti e nell’introduzione della rete ferroviaria dei porti (a Livorno, Taranto, G.Tauro, Brindisi, Trieste Genova e La Spezia) e con ciò possiamo renderci convincenti con i cinesi”. Ed a margine dell’evento, in materia di governance, ha espresso l’auspicio che i sindaci, anche se in possesso dell’altissima professionalità richiesta per far parte dei comitati di gestione, rinuncino ad autoproclamarsi nel rispetto dello spirito della legge.
C.G.
Dal presidente ASAMAR All’Assemblea Federagenti Escavi: l’appello a fare presto
RAVENNA – Il nostro è un porto canale molto particolare, che necessita di una manutenzione ordinaria, quasi giornaliera, per far fronte al problema dell’insabbiamento. In caso di forti mareggiate siamo costretti a ridurre il pescaggio delle navi; questo per noi significa dover dirottare le navi che stanno arrivando nel nostro porto a Koper o a Venezia e trasportare poi la merce a Ravenna subendo quindi danni per milioni di euro, e questo in un momento così difficile per il mercato dello shipping e dell’economia mondiale. Ciò nonostante il nostro porto finora ha retto, grazie all’impulso di molti privati che vi hanno fatto grandissimi investimenti – a Ravenna ben il 90% delle banchine è in concessione ai privati che sono pertanto motivatissimi nel trovare clienti – ma attende che questi escavi vengano eseguiti per tornare ad essere competitivo anche con gli altri mercati. Le nostre prospettive potrebbero essere ottime poiché la nostra Regione è molto attiva; prova ne è che nonostante la crisi stiamo già aumentando i traffici a differenza di una situazione nazionale stagnante, se non in retrocessione. Attendiamo dunque una mano dall’amministrazione pubblica per tornare nel giro di un paio d’anni a quelli che erano gli albori del 2008, con impennate di traffico di 4000 navi l’anno ed oltre 30 milioni di tonnellate di merce.
Carlo Cordone – Presidente ASAMAR – Associazione Agenti Marittimi Raccomandatari e Mediatori Marittimi Emilia Romagna
Carlini eletto presidente Giovani di Federagenti
RAVENNA – E’ Simone Carlini il nuovo presidente del Gruppo Giovani di Federagenti. E’ stato eletto a Ravenna, la vigilia dell’Assemblea nazionale di categoria degli agenti e dei raccomandatari marittimi.
Carlini, che è membro del Direttivo del Gruppo Giovani Assagenti di Genova, succede a Giuseppe Totorizzo.
“Dieci anni fa – ha sottolineato il neo-presidente – sono stato fra i primi ad aderire al Gruppo Giovani. La nomina alla presidenza è motivo di grande orgoglio ed è uno sprone per far crescere il peso dei giovani agenti sia a livello nazionale che internazionale”.
Fanno parte del nuovo Consiglio direttivo del Gruppo Giovani Federagenti, i vice presidenti Federica Archibugi (Ancona), Elisabetta Masucci (Napoli), Luigi Morana (Trapani). Gli altri componenti del direttivo sono: Filippo Bongiovanni, Benedetta Mazzesi e Francesco Mattiello (Ravenna), Josto Biggio (Cagliari), Mario De Girolamo (Manfredonia), Luisa Mastellone (Napoli), Carolina Villa, Gian Alberto Cerruti e Aldo Negri (Genova), Angela Panfalone (Trapani), Emilio Geraci (Catania) e Mirco Furlanetto (Venezia).
[/hidepost]