Piloti portuali, le sfide
ROMA – Piloti e pilotaggio, professione e sicurezza, ma anche spirito di missione, vocazione e un po’ di sana voglia di superare sempre i limiti. Si è parlato di tutto e di più a Roma durante la 70a assemblea della Federazione Italiana dei piloti dei porti. Anche perchè alle relazioni ufficiali dei vertici dell’associazione di categoria si sono aggiunti i saluti e le analisi di esponenti del pilotaggio portuale di altri paesi. E in particolare i riconoscimenti del comandante in capo delle Capitanerie di porto, quell’ammiraglio ispettore Vincenzo Melone che ai piloti è sempre stato vicino.
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Ospite d’eccezione, tra l’altro per la prima volta in Italia, il segretario generale dell’IMO Kitack Lim, proprio al segretario coreano è toccato aprire i lavori assembleari. Nel suo discorso di apertura ha ribadito come il servizio di pilotaggio sia un forte ed essenziale anello nella struttura che sostiene la sicurezza del trasporto marittimo internazionale. Nella relazione del presidente di Fedepiloti Danilo Fabricatore Irace, è stato ricordato come la problematica sicurezza venga spesso sottovalutata, anche se negli ultimi undici anni nel mondo sono morti ben 22 piloti, proprio nelle operazioni di imbarco o sbarco. L’IMO riconosce l’importanza di utilizzare piloti altamente qualificati fin dal 1968 e raccomanda agli Stati membri di organizzare il servizio individuando per quali navi questo debba essere obbligatorio. L’ammiraglio ispettore Vincenzo Melone ha ripercorso un 2016 caratterizzato dal 1° Forum sulla Sicurezza di Catania, strumento attraverso il quale il cluster marittimo affronta un tema delicato come quello della sicurezza nei porti dialogando ed individuando quelle che possono essere le soluzioni migliori. Già nel prossimo Forum di Ravenna, si toccheranno con mano i risultati di un anno di lavoro. Sul piano della sicurezza anche una nuova specializzazione per i piloti: il ministro Graziano Delrio e l’ammiraglio Melone hanno consegnato i primi quattro brevetti di piloti “verricellabili” da elicotteri della Guardia Costiera al capo pilota di Livorno Massimiliano Lupi, a quello di Genova John Gatti, al pilota di La Spezia Angelo Vanacore e al presidente della Federazione Danilo Fabricatore Irace.
Molte e approfondite le analisi sul piano tecnico-giuridico del sercizio. Il presidente mondiale dei piloti Simon Pelletier ha ribadito che un servizio di pubblico interesse come il pilotaggio non possa avere libero accesso al mercato commerciale. Tesi sostenuta anche del presidente europeo dei piloti il norvegese Stein Inge Dahn che si è soffermato sulla recente riforma europea: riforma che infatti ha escluso questo servizio dal libero accesso al mercato. Il presidente di Federagenti Gian Enzo Duci ha citato ad esempio la crescita di Fedepiloti negli ultimi anni come esempio per tutte le altre associazioni. Legittima soddisfazione anche per il direttore della federazione italiana Cino Milani che è stato indicato, con un paragone calcistico, come il Messi tra i vari segretari (e peccato che pochi giorni dopo il Messi vero sia stato oscurato da un giovanissimo suo allievo della Juve nella sculacciata data a Torino al Barcellona…). Sul palco dell’assemblea anche Cesare Guidi presidente di Angopi che ha ricordato il proficuo lavoro svolto in sinergia dalle due associazioni e annunciato l’assemblea di Ravenna degli ormeggiatori in programma per il 26 maggio. Un’assemblea nella quale dovrà essere analizzata anche la funzione di una categoria che più volte è stata messa nel mirino per una “riserva” che a differenza di quella del pilotaggio non raccoglie in Europa l’unanimità dei consensi.
A.F.
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