Il “Piggittì” in Confetra

Nereo Marcucci
ROMA – Trent’anni fa l’Italia approvò il suo primo piano generale dei trasporti. Pericoloso ricordarlo, alla luce dei tanti ritardi? Si e no. Con onestà intellettuale, nel suo libro “Quando nacque l’Italia dei trasporti” presentato martedì nella sede del CNEL per iniziativa di Conferta, Umberto Cutolo ammette che tanti impegni non sono stati mantenuti che con grande fatica (“Le resistenze, settoriali, locali, corporative, furono molteplici ed agguerrite”) ma alla fine ha prevalso la filosofia di fondo di quel progetto, quella visione integrata del sistema trasporti che trent’anni fa poteva essere vista come una intuizione futurista.
[hidepost]La presentazione del volume di Cutolo è stata affidata a Nereo Marcucci, presidente di Confetra, Claudio Signorile, già ministro dei Trasporti all’epoca, Ettore Incalza, già segretario generale del Piano Generale Trasporti e Giuseppe De Rita, presidente del Censis.
E’ stato l’intervento di Marcucci, all’epoca impegnato nell’analisi sindacale della pianificazione dei porti e dei trasporti, a ricordare in chiave non solo rievocativa i tempi della nascita del Piggittì: con le speranze, le “divinazioni” ma anche le miopie che lo accompagnarono. “Dal consenso faticoso ma in crescendo del parlamento – è stato ricordato – fino alla disgregazione del quadro politico, in un disegno complessivo che con tutti i suoi limiti ha però preparato la nascita e l’affermazione di una cultura”. Quella appunto, che oggi è diventata la linea-guida della nuova pianificazione.
Che Confetra sia oggi tra i supporter – anche critici, ma fondamentalmente in posizione costruttiva – del ministro Delrio e della azione del governo sui trasporti, lo ha sottolineato più volte il suo presidente Nereo Marcucci. Che il prossimo G7 dei Trasporti a presidenza italiana, in programma a Cagliari, rappresenti un’occasione importante per verificare con i partners europei lo stato dell’arte della riforma, è stato ribadito anche l’altro giorno al CNEL. Il momento è epocale, hanno detto sia Marcucci che gli altri presentatori: e l’Italia non può mancare a questo appuntamento storico. La riprova sulla sua azione si avrà con la prossima apertura dei primi grandi trafori delle Alpi: si vedrà a quel punto se serviranno a proiettare le capacità trasportistiche moderne verso l’Europa del nord; oppure saranno la strada aperta all’invasione (e alla “colonizzazione” dei sistemi nord-europei della penisola. Conoscere la storia del Piggittì e delle sue evoluzioni può aiutare a capire da dove siamo partiti e dove contiamo di arrivare.
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