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Da Confetra: volontà costruttiva e cantiere “a rete”

Nereo Marcucci

ROMA – Le modalità organizzative scelte per il 2º Forum voluto dal Ministero dei trasporti e delle Infrastrutture che si svolgerà a Livorno oggi 5 aprile ci permetteranno di apprezzare un quadro realistico del contesto nazionale ed europea e – nel pomeriggio – consentiranno di fare il punto sullo stato di avanzamento dei lavori di uno tra i diversi “cantieri” aperti due anni fa.[hidepost]

Un cantiere che è un working in progress di natura sistemica che in primo luogo ha chiesto coesione e condivisione tra le componenti pubbliche e private nella costruzione di strumenti finalizzati al possibile sviluppo dell’economia nazionale.

Il cantiere è aperto necessariamente fino a Bruxelles dove il nostro Paese è oggi in grado di difendere gli interessi nazionali intervenendo appropriatamente su temi vitali perché suscettibili di distorcere la competizione tra i diversi sistemi logistico/portuali nazionali.

Per funzionare nell’interesse di tutti il “cantiere a rete” deve incontrare nel Paese la volontà costruttiva di molti attori.

Constato, senza voler fare graduatorie, che così è stato con l’Agenzia delle Dogane per l’applicazione intelligente delle nuove regole doganali comunitarie per la difesa dei depositi IVA; e con il comando generale delle Capitanerie di Porto a proposito dell’introduzione della dichiarazione obbligatoria del peso dei contenitori, con le parti sociali per gestire le gravi crisi di Taranto e Gioia Tauro.

I temi strategici dei quali abbiamo abbondantemente discusso in questi anni saranno trattati nei 7 slot previsti dal programma. Mi limito quindi a constatare che nel 2016 siamo saliti nel ranking dei Paesi con controlli doganali efficienti e veloci; che è cresciuto il numero di teus movimentati; ed è cresciuta la quota di mercato nello short sea shipping. Credo si tratti per la prima volta della “riconquista” di quote di mercato scippateci da altri Paesi comunitari.

Restano aperti problemi pesanti ereditati e nuovi. Il più importante riguarda l’allargamento della condivisione degli obiettivi del cantiere.

Il bilanciamento dei poteri sia elettivi che burocratici è sale della democrazia: ma chi li esercita – mi chiedo – può esprimere il proprio ruolo in tempi ragionevoli e con la necessaria specializzazione e competenza?

Temo che se così non fosse la “cura del ferro” potrebbe abortire anche nel 2017; e che il completamento del Gottardo rischierebbe di essere più una opportunità per scendere dal Nord Europa a Milano piuttosto che per salire dai porti tirrenici attraverso Milano verso il Centro Europa.

La certezza delle decisioni dei Comitati di gestione delle Autorità di sistema portuale potrebbe essere oggetto di continui ricorsi a causa della partecipazione di soggetti che non corrispondono alle norme.

Infine la regolamentazione delle concessioni è in discussione da otto mesi ma, nel frattempo si sovrappone un ulteriore quinto livello di regolazione. Tutti temi sui quali occorre riflettere, ma anche trovare coesione e volontà comune per risolverli.

Nereo Marcucci

(presidente Confetra)

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Pubblicato il
5 Aprile 2017
Ultima modifica
11 Aprile 2017 - ora: 12:14

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