L’Europa mette all’indice l’olio di palma nel biodiesel
BRUXELLES – L’industria non è in grado di dimostrare con certezza che l’olio di palma impiegato in Europa non sia collegato alla deforestazione. È quanto sottolinea la Commissione Ambiente dell’Europarlamento nella risoluzione approvata a Strasburgo. I deputati hanno votato a favore della relazione della parlamentare Katerina Konecná (GUE / NGL) in cui si chiede a Bruxelles nuove misure per promuovere la coltivazione responsabile di olio di palma.[hidepost]
Il documento invita anche la Commissione europea a eliminare gradualmente l’uso di questa materia prima come componente del biodiesel “al più tardi” entro il 2020. “La coltivazione di olio di palma nel corso degli ultimi 20 anni è stata la causa del 20% della deforestazione globale”, hanno sottolineato i legislatori europei, aggiungendo che nel 2014, il 46% di tutto il prodotto importato in Europa è stato utilizzato come carburante per i trasporti. Un dato in netto aumento rispetto al 2010 (più 34%) e che richiede oggi l’utilizzo di circa un milione di ettari di suoli tropicali.
E la domanda è destinata a raddoppiare prima del 2050, ampliando lo spettro dei danni ambientali nei paesi produttori, primi fra tutti Indonesia e Malesia. “Il problema è molto complesso e ha diverse ramificazioni”, commenta la relatrice. “E non riguarda solo l’ambiente, ma comprende anche questioni di sviluppo, lavoro forzato, diritti degli indigeni, problemi sociali, erosione del suolo e così via. Le grandi multinazionali svolgono un ruolo importante nel favorire questi problemi e devono assumersi la responsabilità”.
In realtà gli impatti ambientali andrebbero calcolati anche all’interno dei confini dell’Unione perché, come spiega Konecná, secondo studi scientifici, il biodiesel da olio di palma avrebbe tre volte la quantità di emissioni del diesel convenzionale. L’ONG Transport & Environment ha accolto con favore la relazione, e l’invito del Parlamento europeo di porre fine al sostegno al biodiesel a base di oli vegetali “Questi carburanti hanno emissioni superiori al gasolio regolare e sono causa di deforestazione e distruzione delle torbiere. I biocarburanti avanzati e sostenibili potranno avere una reale chance solo se la Commissione europea smetterà di promuovere i biofuel inquinanti a buon mercato”.
La presa di posizione della commissione Ambiente europea rischia di avere un impatto negativo anche sui programmi di investimento per il trattamento e il deposito dell’olio di palma in alcuni porti italiani, compreso quello di Livorno. Al momento non è dato sapere se l’ostracismo è rivolto solo verso il biodiesel o anche sull’utilizzo alimentare – come integratore – dell’olio di palma, ampiamente concesso per esempio in altri paesi avanzati come gli USA, dove l’olio di palma è spesso usato in alternativa o in aggiunta all’olio di semi di girasole o addirittura all’olio d’oliva.
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