Breda a Spin 2016: un tavolo sui porti
Il presidente della CCIAA sottolinea l’importanza del coordinamento della “governance”

Riccardo Breda
LIVORNO – Il presidente della Camera di commercio Riccardo Breda ha chiuso il recente convegno Spin 2016 – Seaport innovation, promosso da Autorità Portuale Livorno, che ha portato in città per due giorni una serie di relatori di livello internazionale nel campo delle telecomunicazioni e delle tecnologie più avanzate da applicare alla logistica e a tutte le attività che gravitano attorno ai porti.
Riccardo Breda si è agganciato, nel suo discorso, alla sfida per la “governance”. “Sono da due mesi il presidente di una nuova realtà territoriale che unisce le province di Livorno e di Grosseto, città che distano 140 km l’una dall’altra – ha esordito – e la mia sfida è quella di farne un territorio solo”.
[hidepost]Breda ha richiamato i suoi esordi nella sfera politico-economica, quando da giovane imprenditore in una organizzazione nazionale elaborò col suo gruppo il progetto “Le autostrade del Mediterraneo”, che guarda caso si incentrava proprio sulle opportunità che scaturiscono dei sistemi portuali. “Dopo diversi anni, ascoltando oggi i problemi della portualità, constato che quella dei porti italiani è un’altra delle occasioni perse”, ha detto il presidente. E’ mancato finora in Italia un “sistema-mare” che includa un ampio ventaglio di attività.
“Spesso, dalle mie parti – ha detto Riccardo Breda ricordando la sua provenienza maremmana – mi viene chiesto che impressione ho della città di Livorno, quale è il contesto economico. Livorno ha una grande risorsa: il porto, che però deve diventare un polo più attrattivo e rendere le imprese più consapevoli delle opportunità di innovazione che ci sono all’interno. Il porto e la città sono ancora due mondi un po’ distanti”.
Ciononostante, introdurre le tecnologie più innovative in porto è assolutamente necessario, ha aggiunto, ben consapevoli che questo porterà inevitabilmente anche un possibile ridimensionamento iniziale dell’occupazione, che tuttavia si potrà riguadagnare quando le imprese locali, guardando oltre il grande valore della loro unicità e della piccola dimensione, inizieranno a fare rete con tutto il sistema economico che ruota attorno a quello portuale.
“Ho intenzione di convocare nelle prossime settimane – ha poi annunciato – un primo tavolo di lavoro sulla portualità. Proverò a far ragionare tutte le imprese come fossero una sola. Non sarà facile, ma è quello che una Camera di commercio deve fare, essere il portavoce di tutte le imprese, ed esprimersi in modo unitario.
“Governance dell’innovazione significa anche innovare la governance – ha chiosato Antonella Querci, dirigente Sviluppo e Innovazione di Autorità Portuale Livorno. E’ necessario trovare metodi nuovi per coinvolgere appieno la comunità degli utenti ed il tessuto delle imprese nei processi d’innovazione che dal porto si possono irradiare verso il territorio”.
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