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Confitarma e i nodi Italia

Il problema degli equipaggi e la competitività del sistema porti – Le nomine di Delrio ferme al palo?

Emanuele Grimaldi

ROMA – Come se la cavano gli armatori italiani nella pesante crisi internazionale del containers, ma anche degli altri comparti? E come vedono lo stop – chiamatelo pure anche in altro modo, ma stop è – delle nomine per la “governance” dei sistemi portuali? Dall’assemblea di Confitarma, che si è tenuta lunedì, sono emerse preoccupazioni che coinvolgono in particolare il settore del registro internazionale, dopo la mossa del governo – per il momento “stoppata” dalle commissioni parlamentari – relativa al divieto di utilizzare personale extra-comunitario sulle navi di linea che operano in collegamenti internazionali.
[hidepost]Emanuele Grimaldi ha ribadito con tutti, dal pulpito e nelle interviste personali, la linea di Confitarma: difesa del registro internazionale, che rischia d’essere svuotato da una parte consistente delle sue navi, e impegno a sostenere il governo sulla riforma della portualità, con la speranza che la nuova “governance” non ritardi ancora e che le Autorità di sistema consentano di accelerare la competitività del sistema Italia anche per quello che riguarda le infrastrutture dedicate alle navi. Occhio, ha detto Grimaldi, a vanificare quella che è stata la grande crescita della flotta italiana negli ultimi anni, per una nuova normativa che è stata al momento raffreddata nelle commissioni parlamentari, ma comunque c’è.
A Grimaldi ha risposto il ministro Delrio, che ha dato atto alla flotta della crescita e s’è tenuto sulle generali in merito alla legge temuta da Confitarma. Sulle nomine delle presidenze nei porti – al ministro ovviamente abbiamo chiesto tutti qualche lume – Delrio se l’è cavata dicendo che le nomine sono state fatte, che l’elenco c’è e adesso aspetta solo l’approvazione della parte burocratica di legge (l’esame, per altro solo consultivo) delle commissioni parlamentari di Camera e Senato). E’ tutto così o si è ancora una volta buttata la palla in fallo, per le oggettive difficoltà di questa partita a tre tra i presidenti delle Regioni, Delrio e la presidenza del consiglio (che ci ha messo becco di suo)?

* * *

E veniamo nel dettaglio ad alcuni dei temi sviluppati da Grimaldi. Il presidente di Confitarma ha sottolineato l’emergere di nuove misure protezionistiche – 200 negli ultimi 12 mesi registrate in 31 paesi monitorati dalla Commissione europea – a fronte delle quali “nessuna di quelle preesistenti di ostacolo al commercio è stata eliminata. “È rilevante il fatto che alcuni di questi paesi nello scacchiere mondiale sono importanti importatori ed esportatori e controllano forti flotte mercantili”.
In merito alla salvaguardia dell’occupazione, il presidente di Confitarma ha affermato che “da sempre, lavoriamo sia per garantire ai nostri equipaggi condizioni di lavoro a bordo migliori, sicurezza della navigazione e welfare avanzato sia per una loro certificazione qualificata di competenze, riconosciuta a livello internazionale nonché per la formazione delle nuove leve”. Inoltre, ha aggiunto “Abbiamo dimostrato nella pratica come l’imbarco regolato di personale extracomunitario ai fini del mantenimento della competitività abbia di fatto trainato l’occupazione di marittimi italiani”.
Infatti, nonostante le flessioni registrate, la flotta mercantile italiana, con oltre 16,5 milioni di tonnellate, è sempre nelle prime posizioni: seconda nell’Unione europea, terza tra le flotte dei maggiori Paesi riuniti nel G20 e quarta al mondo. “La competitività della flotta italiana – ha sottolineato il presidente di Confitarma – è stata rafforzata e mantenuta grazie a misure che hanno consentito ai nostri armatori di fronteggiare ad armi pari la concorrenza estera di marine sia comunitarie che extra-comunitarie”.
Il presidente di Confitarma ha poi espresso le preoccupazioni dell’armamento per i certificati adeguati ai nuovi requisiti introdotti dagli Emendamenti di Manila alla Convenzione STCW, che l’Amministrazione deve rilasciare ai marittimi italiani “si parla dei certificati di competenza di ben oltre 10.000 ufficiali, nonché dei certificati relativi a circa 20.000 sottufficiali e comuni”.
In tema di ambiente, Emanuele Grimaldi ha ribadito che dal 2007, a fronte dell’aumento del commercio via mare, lo shipping ha ridotto di oltre il 10% le sue emissioni totali di CO2, riduzione registrata in tutti i paesi insieme all’aumento del 20% dal 2005 dell’efficienza dell’intera flotta mondiale “oggi circa il 90% del commercio mondiale utilizza il trasporto marittimo, che è la modalità più efficiente, responsabile solo per il 2,2% delle emissioni globali di CO2”.
“L’intermodalità marittima è la risposta per ridurre l’impatto ambientale e rendere sostenibile il trasporto – ha affermato il presidente di Confitarma. Il settore delle navi traghetto per il trasporto di merci e passeggeri trasporta annualmente a livello mondiale 2,1 miliardi di passeggeri via mare, poco meno di quelli trasportati via aereo; mentre mettendo in fila auto, semirimorchi e pullman imbarcati si coprirebbe 4 volte, la distanza tra la terra e la luna, pari a oltre 380.000 km. Il presidente di Confitarma ha poi aggiunto che lo short sea shipping è un successo tutto europeo: dei 40 milioni di camion imbarcati sulle navi nel mondo ogni anno, il 75% viaggia su rotte europee. In Italia, il sistema delle Autostrade del Mare continua a svilupparsi: rispetto al 1999, i metri lineari offerti dai servizi regolari di navi ro-ro sono aumentati del 160%, per la Sicilia, del 122% per la Sardegna e del 1.240% su rotte internazionali (collegamenti tra l’Italia e Marocco, Tunisia, Spagna, Francia, Malta, Albania e Grecia). Il presidente Grimaldi ha quindi ringraziato il Ministro Delrio per l’assicurazione che il Marebonus e il Ferrobonus saranno operativi entro l’anno.
Sulla riforma della portualità e della logistica, qualche perplessità perché nell’ambito del Tavolo di Partenariato il ruolo dei rappresentanti di categoria è meramente consultivo mentre il loro contributo avrebbe potuto essere importante per le decisioni strategiche che interessano i nostri porti.
L’ultima parte del suo discorso il presidente Emanuele Grimaldi lo ha dedicato all’Atto n.321 del Governo, “i cui effetti sono ben chiari ed evidenti a tutti coloro che conoscono il settore e che, in caso approvazione, non tarderanno a palesarsi trascorso il periodo transitorio di 18 mesi dalla sua pubblicazione”.
Infine, il presidente di Confitarma ha lanciato un segnale di allarme a nome di tutto l’armamento italiano “abbiamo bisogno di regole certe e di continuità delle scelte di politica marittima” ed ha quindi concluso il suo discorso rivolgendo al Ministro la domanda “se la Sua Amministrazione intenda intervenire per riprendere la rotta che ci ha visti protagonisti di un successo comune” in termini di flotta e occupazione.
A.F.

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Pubblicato il
26 Ottobre 2016

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