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Dalla Bellana ai Fossi Medicei: alla ricerca di una visione d’insieme

Un’analisi del piano regolatore portuale in relazione al previsto spostamento delle barche dal Mediceo e dai Fossi

Riceviamo dall’architetto Michele Parenti il seguente contributo sul tema degli approdi nautici a Livorno.

LIVORNO – Il piano regolatore portuale (PRP) di Livorno prevede un insediamento marittimo (area tratteggiata in celeste nella figura sottostante) alla Bellana per 600 imbarcazioni di dimensioni ridotte e come tale concepito come approdo per la “nautica sociale”. Tali imbarcazioni sarebbero in prevalenza provenienti dal Porto Mediceo e dalla Darsena Nuova – aree destinate a Porto Turistico – e subordinatamente dai Fossi Medicei.
[hidepost]Per la protezione dei relativi spazi marittimi di ormeggio e per migliorare la navigabilità dell’intera area, il PRP prevede la costruzione di nuove dighe foranee di difesa dai moti ondosi e un nuovo canale di collegamento con la Darsena Nuova.
Da segnalare che il PRP, mentre presenta la “Relazione d’inserimento paesaggistico dell’area Bellana”, non dispone della valutazione d’impatto ambientale per le suddette nuove infrastrutture ed opere connesse. Si tratta di una lacuna “curiosa”, in quanto il Rapporto Ambientale del PRP di 542 pagine cura nel dettaglio aspetti di ben altra complessità (cfr. di seguito la configurazione di progetto dell’intero PRP riguardante la concentrazione di ossigeno ex post del bacino portuale ad esclusione appunto dell’area della Bellana).
In particolare, in relazione alle persistenti attività di balneazione, a pagina 440 del suddetto Rapporto, vi è semplicemente affermato che “… saranno effettuate valutazioni della qualità delle acque di balneazione prima, durante e dopo l’intervento relativo al porto turistico, anche utilizzando i dati che ARPAT raccoglie periodicamente per il controllo in quella zona durante la stagione balneare”.
La questione solleva notevoli perplessità, in quanto appare spontaneo affermare che sussistono seri dubbi sul rilascio dei permessi di balneazione in presenza dei prospettati nuovi significativi elementi di inquinamento, quali le 600 imbarcazioni, le dighe foranee che andranno a limitare drasticamente le correnti e il canale di collegamento con le acque portuali della Darsena Nuova.
Contando su un importante bacino elettorale, il Circolo Nautico di Livorno è attivo da anni nella promozione di un progetto alternativo di insediamento marittimo per 1250 imbarcazioni di dimensioni non solo ridotte e di prevalente provenienza dai Fossi Medicei.
In tal modo, il circuito fluviale dei Fossi, liberato dai natanti, sarebbe più facilmente fruibile per iniziative turistico-commerciali, andando a valorizzare una delle principali ricchezze di Livorno.
Pur apprezzando il progetto per la brillantezza delle soluzioni proposte (di seguito il rendering), non si può che ulteriormente sollevare le perplessità riguardanti i permessi di balneazione in presenza di un numero doppio di natanti rispetto a quanto previsto dal PRP.
Stanti le previsioni di notevoli investimenti pubblici e di scelte fondamentali per il territorio livornese, appare necessario ricercare una visione d’insieme che individui obiettivi complessivi e relative priorità e tempistiche d’intervento.
E’ più che condivisibile l’impegno per la valorizzazione dei Fossi Medicei: si tratta da una parte di proseguire le iniziative che migliorino l’attrazione turistica, ma soprattutto individuare le progettualità che facilitino notevolmente l’accesso, la fruibilità e conseguentemente raggiungere una massa critica di visitatori tali da permettere la stesura di business plan compatibili per gli investimenti commerciali privati.
Oltre alle movimentazioni legate al traffico dei traghetti, Livorno dispone dei flussi turistici di provenienza crocieristica: nel breve attracco delle navi, circa 200.000 turisti di transito sostano nella città in un anno, concentrati nei mesi primaverili/estivi e che soggiacciono ad una mobilità locale lontana dagli standard turistici internazionali ed ad un’organizzazione di accoglienza che, nonostante gli sforzi, ha ampi spazi di miglioramento.
Inoltre, per le altre categorie di turisti, l’accessibilità sia ai Fossi che alla Stazione Marittima tramite ferrovia è in pratica decisamente sconsigliata per la distanza e il collegamento con la Stazione Centrale, mentre anche quella su gomma è penalizzata dai percorsi stradali e dalle offerte di parcheggio. I confronti con le soluzioni adottate nelle città del Nord Europa sono al riguardo impietosi.
Fatto sta che senza sensibili miglioramenti sui suddetti aspetti, non è pensabile fare un salto di qualità dagli attuali flussi che possa determinare investimenti privati e creare occupazione e sviluppo.
Nella visione d’insieme richiamata, emerge di conseguenza le priorità nell’individuare progettualità e destinazione dei limitati fondi pubblici. In poche parole, prima di liberare i fossi e pensare ai relativi sviluppi d’insediamento appare opportuno concentrarsi sui flussi.
Quali potrebbero essere tali priorità?
• Puntare decisamente ad incrementare i flussi crocieristici e in particolare quelli legati alle “crociere di testa” che garantirebbero una migliore distribuzione dei turisti nell’arco dell’anno. A questo proposito appare essenziale sfruttare i binari presenti alla Stazione Marittima e privilegiarli per la mobilità cittadina e di area, in particolare con l’aeroporto di Pisa.
• Ripristinare la Stazione ferroviaria di S. Marco per le tratte regionali, sia per la centralità urbana, sia per la relazione di supporto alla Stazione Marittima, sia come accesso immediato al circuito fluviale dei Fossi (cfr. immagini di seguito) e dotandolo dei necessari parcheggi.
Infine, per quanto riguarda la Bellana, prevedere il porto sociale come ampliamento dell’attuale porticciolo Nazario Sauro, andando ad occupare gli attuali Bagni Nettuno e Tirreno ed evitando buona parte dei costosi insediamenti marittimi e delle relative opere di supporto. Se i permessi di balneazione sono destinati ad essere compromessi, tanto vale progettare “a terra”.
La passeggiata dalla Terrazza Mascagni al cantiere Benetti verrebbe riqualificata, beneficiando di nuove vedute marine e, in particolare, del recuperato Scoglio della Regina e della stessa salvaguardata Bellana.
Si tratterebbe anche in questo caso di affrontare un argomento delicato dal punto di vista elettorale, ma in una visione d’insieme potrebbe trovare soluzione nell’ampliamento degli stabilimenti balneari ad Ardenza.

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Pubblicato il
5 Ottobre 2016

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