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Registro telematico della nautica da diporto

E’ atteso da anni ma questa volta dovrebbe davvero partire – La promessa di Riccardo Nencini

Riccardo Nencini

ROMA – Questa volta sembra che ci siamo. Il prossimo consiglio dei ministri, secondo quanto dichiarato al salone nautico di Genova dal viceministro delle infrastrutture e trasporti Riccardo Nencini, varerà un nuovo decreto per istituire lo sportello telematico nazionale della nautica da diporto. Un provvedimento atteso da anni, promesso fin dalla revisione del Codice della Nautica di una decina d’anni fa, ma mai attuato anche e specialmente (ma non solo) per gli alti costi connessi.
Lo “sportello” potrebbe essere un vero a importante aiuto alla riduzione della burocrazia nel settore, facilitando gli utenti ma anche tutta la catena commerciale per la vendita e le immatricolazioni delle imbarcazioni e delle navi da diporto. Oggi le iscrizioni sono ancora in registri cartacei custoditi dalle Capitanerie di porto (e da alcuni Ispettorati delle Motorizzazioni) che non si “parlano” tra loro malgrado l’informatica dovrebbe consentirlo.
[hidepost]Con la nuova norma viene superato il sistema cartaceo obsoleto e viene istituita una Conservatoria centrale, con archivio telematico centrale e numeri di iscrizione nazionali. Secondo la promessa (troppo bella per essere vera?) passaggi di proprietà dell’usato, le immatricolazioni, le cancellazioni, i trasferimenti e altro saranno pressoché istantanei, mentre oggi richiedono tempo, file negli uffici ed esborsi (a questo proposito si aboliranno anche le famigerate marche da bollo?).
La promessa del viceministro Nencini non va sottovalutata. Ma il registro telematico della nautica non sarà né di facile attuazione, né tantomeno di rapida creazione. Se è vero che le Capitanerie da tempo stanno mettendo a rete i loro terminali informatici – ne parlammo ad agosto nell’intervista all’ammiraglio Pellizzari che se ne occupa direttamente – è anche vero che il solo trasferimento dei dati nei polverosi registri cartacei al sistema informatico richiederà tempo e impegno. Ma la strada è aperta; sperando che non sia l’ennesimo annuncio che vedrà l’attuazione pratica chissà quando.

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Pubblicato il
28 Settembre 2016

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