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Con il decreto sui dragaggi costi e tempi ridotti a metà


I regolamenti elaborati con l’aiuto dell’ISPRA mantengono il rigore della difesa ambientale ma ci riportano a livello dei paesi avanzati – La soddisfazione dell’onorevole Velo

Silvia Velo

ROMA – Tutto quello che molti chiedono già in concreto, al di là del decreto sui dragaggi annunciato dal sottosegretario all’Ambiente Silvia Velo e pubblicato sull’ultima Gazzetta Ufficiale. E cioè: “è davvero un grande passo avanti – come ci ha dichiarato l’onorevole Velo con notevole soddisfazione – un pacchetto di interventi con due regolamenti e una modifica normativa, che definiscono un quadro regolamentare chiaro, con certezza e semplificazione delle procedure.”
Per gli addetti ai lavori, che abbiamo subito consultato, finalmente c’è un OK quasi totale. “Al di là del resto del decreto, che è abbastanza usuale e nel linguaggio consueto dei ministeri – è la sintesi dei commenti raccolti – sono gli elementi degli allegati tecnici a dare la vera svolta alle cose.
[hidepost]L’opera dell’ISPRA, che ci ha lavorato sopra per mesi in collaborazione con tutto il comparto tecnico e scientifico dei porti e con la stessa Assoporti, è riuscita a salvarci dal ginepraio in cui da anni i dragaggi erano finiti, con il fondamentale risultato anche di ridurre i costi e accelerare le pratiche”.
Secondo altre valutazioni, da prendere – al momento – con beneficio di inventario – la possibilità di scaricare in mare le sabbie di dragaggio pulite consentirà finalmente di accorciare i tempi delle operazioni riducendone nettamente i costi. Se si considera che con le normative in vigore fino a ieri i dragaggi dovevano finire necessariamente in discarica o in vasca di colmata – da costruire dove non c’erano – si può ipotizzare che con il decreto Velo si arriverà a dimezzare i costi generali delle operazioni. Qualche dubbio può rimanere sui tempi, perché ovviamente dovranno essere seriamente certificate le “differenziazioni” tra materiali puliti da scaricare in mare, materiali da sistemare in riempimenti e materiali inquinati da continuare a conferire in discarica. Ma l’intento di accelerare anche sui tempi è concreto. In sostanza, il decreto sembra ad oggi promosso a pieni voti.

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Come ha dichiarato l’onorevole Velo, i due regolamenti nel decreto riguardano rispettivamente le modalità di dragaggio nelle aree portuali e portuali-costiere dei siti SIN e – il secondo – le operazioni fuori dai SIN, con le modalità e i criteri per la gestione del materiale dragato, tra cui l’immersione in mare degli escavi puliti.
Due provvedimenti – ha continuato l’onorevole Velo – che si aggiungono alle modifiche contenute nel Collegato Ambientale, in vigore da febbraio, con cui sono stati semplificati i criteri di costruzione delle casse di colmata e delle vasche di raccolta e in cui si prevede che la tutela delle acque e del suolo avvenga attraverso le migliori tecnologie disponibili.
Con un’altra modifica al Collegato Ambientale, infine, sono state definite le linee guida e i valori di riferimento che consentono l’automatica deperimetrazione delle aree a mare da SIN a SIR (Siti di Interesse Regionale).
Si tratta – ha continuato la sottosegretaria Silvia Velo – di un percorso di riforma atteso da anni che va nella direzione della semplificazione normativa e che favorisce l’utilizzo delle migliori tecnologie disponibili per l’esecuzione degli interventi, a dimostrazione che sviluppo economico e sostenibilità ambientale possono e, anzi, devono coesistere.
Un lavoro che il ministero dell’Ambiente, anche in vista della riforma del sistema portuale italiano avviata dal Governo, ha portato avanti per più di un anno assieme ad altre amministrazioni e con il supporto del mondo scientifico”.

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Anche Assoporti ha espresso tutta la soddisfazione dei propri associati per il decreto. Ecco il testo della nota dell’associazione. Soddisfazione di Assoporti per la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della nuova normativa destinata a disciplinare e quindi semplificare le attività di dragaggio nei porti italiani. Secondo Pasqualino Monti, presidente dell’Associazione dei porti italiani, che ha collaborato con tutte le amministrazioni di riferimento per la costruzione di un quadro normativo davvero coerente con le esigenze primarie dei porti, le misure messe a punto da Governo e Parlamento sono destinate a imprimere una svolta nella disciplina delle operazioni di dragaggio nelle aree portuali all’interno dei siti di interesse nazionale, nonché nella regolamentazione per lo scarico a mare dei materiali provenienti da attività di escavo dei fondali marini dei porti. “Un risultato importante – ha concluso Monti – frutto di una collaborazione tecnica che ha visto impegnata anche la nostra associazione e che si è giovata anche dello sforzo profuso in questa direzione della sottosegretaria all’Ambiente, Silvia Velo”.

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Pubblicato il
10 Settembre 2016

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