Toscana Aeroporti ora è guerra Sul no del Tar
FIRENZE – Tempo fa era nata, forse come la classica inchiesta giornalistica di Ferragosto, la battuta sulla Toscana “terra dei no”. E regolarmente è arrivato il solito Tar a bloccare il piano per la pista lunga dell’aeroporto fiorentino, sulla quale la holding aeroportuale con Pisa ha puntato tanto per la sua crescita. Ce n’è abbastanza per alimentare una polemica con la quale andremo ben più in là del dopo Ferragosto. Anche perché il ricorso al Tar ha avuto le sue buone motivazioni, sia di sicurezza che ambientali.
[hidepost]Intanto, con una sua nota, Toscana Aeroporti spa “prende atto della sentenza con cui il T.A.R. della Toscana ha accolto i ricorsi promossi da vari Comitati e dalla Società N.I.T. contro la Variante al P.I.T. per il Parco della Piana e l’Aeroporto di Firenze. Fermo restando che si tratta di una decisione non definitiva, e che si riserva di valutare con i propri legali se sussistono i presupposti per proporre appello al Consiglio di Stato, Toscana Aeroporti sostiene che essa non incide minimamente sull’approvazione del Piano di Sviluppo Aeroportuale presentato d’intesa con E.N.A.C. ed attualmente in fase di valutazione di impatto ambientale (v.i.a.) per un triplice motivo: in quanto, da un lato, la nuova configurazione dell’aeroporto è diversa da quella oggetto del P.I.T., prevedendosi una pista di 2400 mt. e un ampliamento dell’aerostazione; dall’altro lato per la sua approvazione non è necessaria una corrispondente previsione negli atti di pianificazione della Regione (qual è il P.I.T.) e degli Enti Locali; dall’altro lato ancora, e soprattutto, in sede di v.i.a. sono stati esaminati approfonditamente e tutti affrontati tecnicamente i profili di insufficiente istruttoria che il T.A.R. ha ritenuto sussistere con riferimento alla valutazione ambientale strategica alla base del P.I.T. fatta dalla Regione. La decisione del TAR, invero, non rileva alcun ostacolo insormontabile alla realizzazione della nuova pista, ma postula semplicemente un maggior approfondimento di alcune problematiche ambientali”.
Quanto all’insediamento di Castello – scrive ancora Toscana Aeroporti – “la sentenza si limita ad osservare che la nuova previsione aeroportuale incide per alcuni aspetti sul piano particolareggiato in vigore (ma non ancora attuato), il che è innegabile, rendendo necessaria una valutazione espressa su quale sia l’interesse pubblico ritenuto prevalente.
Inoltre, occorre rimarcare come la sentenza non riguardi in alcun modo il lavoro svolto da Toscana Aeroporti per lo Studio di Impatto Ambientale, oggetto di valutazione in questo momento presso il Ministero dell’Ambiente. Contrariamente a quanto tentano di lasciare intendere alcuni esponenti dei comitati “no aeroporto”, delle cui affermazioni risponderanno nelle sedi opportune avendo Toscana Aeroporti dato incarico i propri legali di agire a propria tutela”.[/hidepost]