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Darsena Toscana e la “pugnalata” di Federico Barbera

LIVORNO – Avete presente, come si dice, una cannonata in piccionaia? Così l’indiscrezione, che circola da ieri regolarmente confermata, secondo la quale il Terminal Calata Orlando ha un concorrente diretto nella scontata assegnazione della radice della sponda est in Darsena Toscana.
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E il concorrente nasce da una sua stessa costola, come la nostra progenitrice da quella di Adamo: per lo meno, almeno ufficialmente è rappresentato da Federico Barbera, che del Tco è stato a lungo manager e factotum, prima di passare al timone della Spa Interporto di Guasticce e quindi di rifugiarsi nel recente periodo sabbatico. Barbera è uno sveglio: e il suo sparire dalla scena non ha sorpreso chi lo conosce. Così ora che riappare a scompaginare le carte già distribuite – al Tco da anni veniva attribuita la concessione della radice della sponda est – diventa chiaro che il sabbatico gli è servito per tessere una nuova strategia. Lo accusano di aver pugnalato alla schiena la sua vecchia società. Dicono che alle spalle abbia una cordata importante; e non può essere altrimenti, se è vero che la sua richiesta di concessione in alternativa al Tco promette un investimento di 12 milioni contro i 3 della sua vecchia “casa”. Dicono che il suo piano d’impresa contempli anche l’assorbimento di tutto il personale del Tco, se questa società dovesse saltare. Dicono… dicono tante cose: compreso che nella sua cordata ci sia in parte non secondaria anche Andrea Palumbo, già presidente di Confindustria Livorno, già imprenditore logistico internazionale, già amico e sostenitore dell’allora ministro Altero Matteoli, ai tempi del quale dicono che aspirasse anche alla presidenza della Port Authority. Adesso la patata bollente di due gruppi entrambi orientati sulle rinfuse e sul multipurpose, che hanno chiesto la concessione sulla stessa fettina di porto, è in mano all’Autorità portuale. Il Tco, oggi presieduto e diretto da Roberto Alberti (da poco presidente nazionale di Fedespedi) vanta da anni una specie di prelazione sulla radice della sponda est, così come del resto registrato dal piano regolatore portuale e dagli innumerevoli incontri con palazzo Rosciano. Il suo piano d’impresa è stato presentato dopo una lunga attesa, e pare abbia smentito la voce secondo la quale avrebbe chiesto il trasferimento dalla calata Orlando alla sponda est a spese dell’Authority. Secondo Alberti e i suoi, la richiesta del gruppo di Barbera è quantomeno singolare, ma non vuole commentare.L’Authority tace: sono tutti o quasi in vacanza di Ferragosto, dopo una bella festa privata dei dipendenti in Fortezza Vecchia. Ma alla ripresa, da lunedì 22, sarà quasi certamente uno dei temi: con tutte le ricadute che riguardano appunto la “liberazione” della calata Orlando per le crociere, la gara della Porto 2000 e chi più ne ha più ne metta.

Antonio Fulvi[/hidepost]

Pubblicato il
12 Agosto 2016
Ultima modifica
23 Agosto 2016 - ora: 11:47

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