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Il documento di Assoporti sulla riforma

Con un documento inviato al governo e a tutte le Autorità portuali, Assoporti ha così sintetizzato i suggerimenti da apportare al testo delle riforma portuale.

ROMA – 1a) Eliminare la previsione che l’AdSP è “sottoposta ai poteri di indirizzo” del Ministero, previsione che di fatto contraddice l’autonomia dell’ente, sostituendola con quella di “compito di coordinamento strategico delle AdSP, al fine di assicurare la coerenza dell’azione di detti enti con le previsioni del Piano Strategico Nazionale della Portualità e della Logistica”.
[hidepost]Conseguentemente riformulare i compiti del Tavolo Nazionale di coordinamento delle AdSP in coerenza con quanto sopra detto.
1b) Espressamente escludere l’assoggettamento delle istituende AdSP a norme specificamente riferite invece a pubbliche Amministrazioni nel senso più stretto del termine (a partire dal DLgs 165 del 2001) fermo rimanendo l’obbligo di puntuale rispetto di principi fondamentali per enti aventi natura pubblica con compiti di regolazione (ma non solo) a partire da principi quali il buon andamento; l’imparzialità; la trasparenza; l’economicità, modificando la qualificazione delle istituende AdSP in “soggetto giuridico pubblico ad ordinamento speciale … al quale non si applicano le disposizioni della L. 70 del 1975 ed il D.Lgs n. 165 del 2001 ed ogni altra norma riferita alle pubbliche amministrazioni”.
1c) Conseguentemente escludere in modo esplicito, inequivocabile e risolutivo l’applicazione del DLgs n. 165 del 2001 al personale dipendente delle AdSP, fermi rimanendo i principi fondamentali già richiamati e, se necessari, criteri di riferimento comuni per le assunzioni del personale dipendente e la contrattazione di II livello dello stesso personale dipendente – a tal fine prevedendo il coinvolgimento della rappresentanza unitaria delle AdSP.
2a) Esplicitare tra i compiti delle istituende AdSP la promozione (anche mediante partecipazione societaria, in via subordinata non maggioritaria) di iniziative di investimento aventi le finalità di promozione di sistemi logistici integrati; di miglioramento della competitività dei porti; di sviluppo dell’intermodalità – anche in funzione della sostenibilità ambientale – ribadendo (per chiarezza e certezza) le previsioni di cui all’art. 46 del DL 101 del 2011, convertito in L. 214 del 2011. Ciò tanto più considerato che già oggi l’Autorità Portuale può costituire ovvero partecipare a società esercenti attività accessorie o strumentali rispetto ai compiti istituzionali affidate all’A.P.
2b) Conseguentemente richiamare la possibilità delle Autorità Portuali di affidare a società in house alcuni servizi essenziali, laddove se ne rammostri la convenienza economica, ad esempio e in particolare, i servizi di sicurezza (security) stante le caratteristiche e il rilievo di quei servizi che vanno oltre l’interesse del solo sistema-porto. Considerato altresì il penetrante controllo pubblico esercitato sulle società che espletano detti servizi di security.
3) Indispensabile è precisare i compiti dell’Autorità Marittima in tema di sicurezza specificando che ci si riferisce alla sicurezza “della navigazione” in ambito portuale. Questo è indispensabile al fine di chiarezza e certezza ed essenziale anche per superare potenziali “conflittualità” e duplicazioni, dannose anche per gli operatori.
4) Al fine di una transizione che garantisca la continuità operativa, in piena efficienza, nel passaggio dall’attuale al nuovo assetto della governance dei porti, introdurre un articolo nel quale si preveda che:
“Le Autorità Portuali che, secondo le previsioni del presente decreto legislativo, confluiscono in una AdSP, provvedono, entro 12 mesi della data di approvazione del presente decreto legislativo e comunque non oltre il 30 giugno 2017, all’approvazione nei termini di legge dei relativi bilanci; all’armonizzazione di ordinanze, regolamenti e atti che regolano le attività nei porti amministrati; a coordinare ed integrare i rispettivi Piani Operativi Triennali; ad individuare procedure e linee di sviluppo del porto onde consentire alle AdSP, allorché decorso il predetto termine, l’immediata piena operatività e la sollecita adozione del Piano Regolatore di Sistema”.

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Pubblicato il
15 Giugno 2016

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