“Ercolino II” nella Calafati
Dopo anni al Magnale e poi alla Bengasi finalmente è di fianco al suo cantiere
LIVORNO – E’ tornato a casa “Ercolino II”, il bacino galleggiante della ditta Salvadori che da anni girovagava in ormeggi provvisori nel porto commerciale, prima alla calata del Magnale, poi alla banchina Bengasi, in perenne attesa della sua definiva sistemazione nella Darsena Calafati.
Terminato il dragaggio di quest’ultima, e sistemata anche la relativa banchina, l’Autorità portuale ha autorizzato il trasferimento dalla Bengasi alla Calafati, che è avvenuto la scorsa settimana.
[hidepost]Soddisfatta la dottoressa Gianfranca Salvadori, che per anni si è battuta per risolvere il problema del suo bacino … peripatetico. “Finalmente siamo a casa, con Ercolino II sistemato davanti al cantiere in modo da poter lavorare senza dover attraversare il canale industriale ogni volta con il personale e i materiali”. E’ stato trovato anche un ragionevole accordo per un’area di piazzale necessaria per poter far entrare e uscire le navette dal bacino senza troppe manovre a terra.
“Ercolino II”, realizzato totalmente dalla Salvadori, è lungo 100 metri, largo 24 metri con larghezza interna di 20 metri, ha due rampe carrellabili ed una capacità di sollevamento fino a duemila tonnellate. Viene utilizzato sia per unità commerciali che per yachts ed è attualmente l’unica risorsa bacino disponibile su Livorno, dopo il disastro del bacino galleggiante “Mediterraneo” affondato dalla navetta oceanografica Urania e ancora sotto sequestro, e il degrado del bacino da 300 metri di cui si è perduta sul fondo anche la barca-porta.
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