Panama, a luglio l’inaugurazione passeranno navi fino a 399 metri
Si profila una rivoluzione dei traffici delle unità più grandi tra il Far East e l’Atlantico – Le caratteristiche dei lavori con i nuovi sistemi di chiuse – L’interesse della Cina
PANAMA – Contro tutte le Cassandre, l’ampliamento del canale di Panama si concluderà a breve “quasi” nei tempi previsti. Entro luglio le nuove chiuse e il nuovo assetto della grande opera saranno completati e lo stato di Panama ha in programma una grande inaugurazione. Già in questi giorni le prime navi hanno superato perfettamente i test di collaudo.
Realizzato da un consorzio internazionale di cui è parte operativa importante l’italiana Salini Impregilo, l’ampliamento del canale è considerato una delle più grandi opere al mondo.
[hidepost]Lo stato di Panama conta di ricavarne un raddoppio dei diritti di transito grazie all’aumento delle dimensioni delle nevi che potranno attraversarlo; e all’aumento dei pedaggi, già preannunciato anche per coprire le spese dei lavori, che hanno sfiorato i 6 miliardi di euro (è in corso anche un contenzioso tra consorzio di realizzazione e stato di Panama che si è opposto agli aumenti dei costi di costruzione).
All’inizio dei lavori, si sperava che l’inaugurazione potesse avvenire nel 2014, per celebrare il centenario del canale stesso. Ma le difficoltà tecniche si sono rivelate enormi e i due anni di ritardi sono stati considerati tutto sommato fisiologici.
Il canale su quello che anticamente si chiamava istmo di Darien è lungo 81,6 km, ha l’andamento di una grande “S” coricata e aveva una profondità di 12/13,70 metri prima degli interventi. C’è sempre stato un doppio sistema di chiuse che porta a tre laghi artificiali per consentire di superare un dislivello massimo di 26 metri. Si entra dall’Atlantico a Colon, con tre chiuse progressive fino al lago di Gatun, poi c’è un canale di 13 km fino alla chiusa Miguel che fa scendere al lago artificiale di Miraflores a 16 metri di altezza; da qui altre due chiuse portano al livello del Pacifico, sul quale si esce nel porto di Balboa, (che è nella sfera d’influenza della Cina per i forti investimenti di quest’ultima nelle strutture portuali).
I lavori che stanno per concludersi hanno creato due nuovi sistemi di chiuse e l’allargamento di quelle esistenti, bacini larghi 180 piedi invece di 110 e lunghi 1400 metri invece di 1000. Il pescaggio è stato aumentato di 5 metri lungo tutto il percorso ed è stato allargato il lago Gatun.
In questo modo il transito sarà possibile a navi fino a 399 metri di lunghezza e 49 di larghezza, contro le 294 x 32 di oggi. Tra le previsioni, per il 2025 si parla di 600 milioni di tonnellate di transiti annui contro le circa 300 mila attuali. Ovviamente con la grande incognita di quelli che sono gli elementi variabili nei trasporti marittimi, specialmente tra il far East e l’Europa del Nord. Grazie all’ampliamento, l’attuale rotta delle grandi Post-Panamax tra l’Estremo Oriente e l’Atlantico, che privilegia il canale di Suez, subirà quasi certamente una modifica privilegiando Panama.
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