Potenzialità e aspettative
Ammiraglio (Cp) Vincenzo Melone
Nel quadro delle competenze delle Capitanerie e più in generale dell’Autorità marittima, la safety nei porti è strettamente legata al controllo e alla collaborazione anche con i piloti. Nel convegno di Catania si parlerà anche di un’integrazione ulteriore tra Capitanerie e pilotaggio specie sulle emergenze. Può indicarci quali sono le vostre linee guida?
Il 1º forum sulla sicurezza nei porti nasce dalla proposta della Federazione italiana dei piloti dei porti, quale momento di confronto ed analisi fortemente voluto dal direttore Cino Milani e che ha trovato, sin da subito, l’adesione convinta dell’intero cluster marittimo.
[hidepost]L’intento è quello di porre al centro di un dibattito aperto, tra tutti gli attori del mondo produttivo portuale, i temi più rilevanti, non solo per le categorie rappresentate ma per l’intera collettività e, direi, per il “sistema mare” nel suo complesso.
Per questa ragione, è un evento cui attribuisco particolare rilievo e che ha ottenuto la piena condivisione e l’apprezzamento del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e che vede il Comando generale del Corpo delle Capitanerie di porto – Guardia costiera cooperare all’organizzazione, unitamente alla Direzione generale per la vigilanza sulle autorità portuali, le infrastrutture portuali ed il trasporto marittimo e per vie d’acqua interne.
Il criterio che si intende seguire è quello di affrontare temi di comune interesse, rilevanti per la crescita delle attività portuali, valorizzando i principi di collaborazione e sinergia, ovvero un modus operandi che si vorrebbe porre al centro di ogni scenario complesso, il solo che, credo, possa assicurare sempre un adeguato potenziale di tutela per le attività, intrinsecamente “rischiose”, che si svolgono nei porti, assicurandone l’ordinato e sicuro svolgimento.
I servizi tecnico-nautici sui porti sono oggetto da tempo di proposte di revisione, aggiornamento e modifica delle normative da parte della commissione Ue. Quali possono essere i suggerimenti da parte del Corpo delle Capitanerie, in stretta sintesi, su questi temi?
L’occasione potrà dare la possibilità di orientare verso comuni finalità, integrandole, nel rispetto dei ruoli di ciascun attore, risorse umane, dotazioni strumentali e procedure, attraverso la valorizzazione delle molte “best practices”, individuando modelli di interazione operativa non solo per uniformità di azione nel contesto di scenari emergenziali ma anche quali forme di semplificazione ed uniformità nell’esercizio ordinario delle attività portuali, che ne trarrebbero giovamento in termini di snellimento, affidabilità e celerità.
Un’iniziativa inedita, fortemente innovativa, anche perché riunisce, per la prima volta, i rappresentanti dei servizi tecnico nautici, gli utenti e gli operatori commerciali che ruotano intorno al porto ed al trasporto via mare ed i comandanti dei porti italiani. Un evento ricchissimo di potenzialità e di aspettative per l’intero settore marittimo portuale.
Gli obiettivi che confido potranno essere conseguiti sono legati alla creazione di un contesto di forte coesione tra gli attori pubblici e privati.
Nel concreto, mi auguro verrà accolta la proposta di dar vita ad un “osservatorio permanente sulla sicurezza nei porti” che possa valorizzare, tramite un confronto aperto e continuo, modelli procedurali virtuosi, per creare ed aggiornare forme concrete di cooperazione, in grado di migliorare sempre più l’efficienza di assetti fondamentali per la crescita e lo sviluppo della portualità, in una cornice di legalità e sicurezza.
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