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Tornato a Livorno “Lionheart” nasce adesso il Benetti 107 metri

Il più grande scafo costruito dai livornesi è in darsena per l’allestimento e nei capannoni azzurri sono già in assemblaggio i primi settori della nuova ammiraglia – Il problema del “marina” nel Mediceo per il service e il refitting

Il nuovo “Lionheart” di 90 metri.

LIVORNO – Il più grande yacht costruito dal cantiere Benetti labronico, il nuovo “Lionheart” di 90 metri, è tornato nelle acque livornesi dopo il varo a La Spezia per l’allestimento finale. Attraccato alla banchine 76, a fianco del superbacino di carenaggio, “Lionheart” si mostra per quello che è: una splendida nave privata da diporto con linee filanti e moderne. Legittimo l’orgoglio dell’armatore, il magnate inglese sir Philip Green (patron tra l’altro di Arcadia) che in precedenza aveva un altro Benetti con lo stesso nome, di “soli” 63 metri e disegno di Stefano Natucci.
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Un settore del 107 metri.

Il nuovo “Lionheart” dovrebbe essere consegnato a sir Green entro l’estate e i lavori di arredamento fervono. Si parla di interni di altissimo artigianato italiano, con profusione di legno e marmi pregiati.
La “Lionheart” è destinato a rimanere il più grande yacht della Benetti solo per poco. Nei mega-hangar azzurri del cantiere sta nascendo la nuova generazione di mega-yachts con la costruzione FB 262, lunghezza fuoritutto 107 metri e un ulteriore passo avanti sulle tecnologie. I primi settori della nuova costruzione, prefabbricati da Carpensalda Livorno e da un’analoga società di Piombino, sono già arrivati con apposite chiatte, sono stati sbarcati nella darsena Morosini e sono attualmente in fase di assemblaggio. I 107 metri saranno due e nasceranno quasi in contemporanea, con il primo che dovrebbe essere consegnato tra la fine del 2019 e l’inizio del 2020.

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Benetti corre, e le sue prospettive continuano ad essere buone anche malgrado il rallentamento delle economie BRIC dove erano state focalizzate alcune delle più importanti consegne. Il problema rimane peraltro quello dei services. Secondo una recente indagine sviluppata da Federagenti Yachts con Ucina, i grandi yachts stanno tornando nelle acque italiane, dopo i provvedimenti meno punitivi adottati dal governo italiano e grazie anche al calo del costo del carburante. Inoltre, secondo Giovanni Gasperini presidente di Federagenti Yachts, sta raccogliendo molti successi il comparto italiano del “refit & repair” che con Benetti ha la punta di diamante nella Lusben Craft. Ma per il service, Benetti aspetta ormai da quasi dieci anni la concessione del porto mediceo di Livorno dove è in progetto con la società controllata Porta a Mare la costruzione di un moderno “marina” destinato in gran parte proprio al refitting. I tanti ritardi della concessione sono dovuti, secondo l’Autorità portuale che deve rilasciarla, alla lunga opposizione dei circoli nautici ubicati sullo specchio d’acqua, che hanno “sparato” numerosi ricorsi al Tar della Toscana. Sembra comunque che la lunga attesa possa finire presto se è vero che nella prima riunione del comitato portuale di febbraio – a metà del mese – la concessione sarà finalmente firmata.
A.F.

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Pubblicato il
6 Febbraio 2016

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