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Ferrovie cargo partito il summit della struttura MIT

ROMA – La struttura tecnica di missione del ministero delle infrastrutture e trasporto ha tenuto martedì scorso la prima riunione sul tema della politica del rilancio ferroviario delle merci con i porti e gli interporti.
[hidepost]Si è partiti, dunque, anche sul piano operativo al di là degli annunci politici. E pare che il lavoro abbia tempi veloci. Convocate tutte le principali associazioni del comparto trasportistico e logistico, con la direzione generale del ministero (Pujia), Invitalia, Anita, Assofer, Assologistica, Assoporti, Confartigianato, Confetra, Confcommercio, Confindustria, Conftrasporto, Federtrasporto, Federcargo, Fedit, Fita, Legacooop, UnioneInterporti, Assofer ed altri.
Per quanto riguarda Confetra ed i propri associati – a partire da Assofer – è stato rilevato in particolare quanto segue: a) il metodo “europeo” che vede il decisore governativo confrontarsi su un discussion paper con gli stakeholders superando i vecchi e frammentati lobbysmi e padrinaggi; b) apprezzata la richiesta (da esaurire al più presto) di suggerimenti puntuali; c) apprezzata l’attenzione per tutte le modalità di vezione compreso il ferro, novità rilevante se si vuole allargare l’area di influenza del nostro sistema logistico; d) Confetra ha sottolineato che con il Lotscheberg ed il Gottardo in funzione dobbiamo decidere se essere penetrati dai logistici e dalle ferrovie del Nord Europa o possiamo tentare di penetrare. Particolarmente significativa la condivisione del parallelismo tra miglioramento delle infrastrutture e revisione delle regole, dei costi e sostegni agli utilizzatori di treni. Sussidi della durata necessaria a migliorare le infrastrutture no more …
E’ stato anche proposto, in aggiunta e sapendo le perplessità del MEF per ragioni di entrate erariali, di studiare un sistema di detassazione per gli esportatori che la smettono di vendere franco fabbrica e di comprare franco destino.
Confetra ha concluso constatando che Delrio ed il suo staff (Cascetta e Russo) perseguono una crescita “integrata ed olistica” del sistema. Siamo all’inizio: ma sembra che il commento generale sia che si è cominciato bene. Certo, un’assise così allargata porterà qualche problema di tempi per conoscere le posizioni di tutti. Ma se c’è la frusta dell’urgenza a spingere i più lenti, può darsi davvero che si arrivi a risultati concreti non alle calende.
Antonio Fulvi

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Pubblicato il
6 Febbraio 2016

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