La strategia delle alleanze nello shipping alla prova delle crisi di Cina e petrolio
Dalla Q2 del 2015 alle prospettive di un fermo delle grandi navi già avviato da alcune compagnie – Il fondo salva/cantieri varato in Corea e gli interrogativi sulla avviata conversione a GNL dei motori
LONDRA – Dalle vecchie Conferences alle Alliances, il mondo dell’armamento di linea non ha cambiato molto le proprie strategie, salvo che nelle forme (e nei nomi). Ma la crisi innescata dalla Cina, con la scoperta improvvisa dell’eccesso di offerta nel settore dei containers, sembrano squassare fino alla radice l’intero sistema della logistica marittima. Tanto che le prime reazioni, la messa in naftalina di alcune grandi e recentissime full-containers e la crisi di grandi cantieri come quelli coreani (Hyundai sta addirittura riducendo la paga al personale e il governo coreano ha varato un fondo “salva-cantieri” visto il calo degli ordini specie nel settore offshore) fanno prevedere in arrivo la tanto temuta tempesta perfetta: ovvero la resa dei conti per quelle compagnie che si sono troppo sbilanciate negli ordini e nelle costruzioni di mega-ship, contando di un continuo aumento del trade mondiale. E il drammatico calo dei noli specie sulle rotte con il Far East ne è un preavviso significativo.
[hidepost]Di recente il fenomeno delle mega-fullcontainers è stato analizzato con realismo anche in Italia (il workshop in Confcommercio sui “giganti” e il gigantismo navale) arrivando alla conclusione che saranno pochi i porti – non solo italiani – disposti agli enormi investimenti per ospitare i giganti da 20 mila teu ed oltre. Ma sono considerazioni di parte. Si tratta adesso di vedere come si svilupperanno nel prossimo futuro le alleanze tra i big dello shipping, partendo dalla situazione illustrata nella tabella con la Q2. E dalla considerazione – ormai sottolineata da tutti gli analisti economici – che il prezzo del fuel rimarrà eccezionalmente basso anche per tutto il 2016, rendendo pertanto assai meno importanti le economie di scala (teoriche) alla base della costruzione delle mega-ship: e frenando anche tutto quel mondo di innovatori che spinge verso la sostituzione dei carburanti tradizionali a base di petrolio con i gas naturali liquefatti (GNL). Nella sostanza, siamo di fronte a una nuova rivoluzione che per qualcuno è un’involuzione. Ma che non può essere ignorata.
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