Il canale di Suez in crisi netto il calo dei transiti
Sono diminuite specialmente le portacontenitori, come evidente conseguenza del rallentamento dell’economia cinese – Il crollo dei noli e le analisi sul terrorismo
IL CAIRO – Transiti e tonnellaggio delle navi sono calati nel canale di Suez anche a novembre scorso, dopo il primo calo registrato ad ottobre. Sono gli ultimi dati forniti dalla Suez Canal Authority (SCA) e preoccupano in particolare per la forte diminuzione delle portacontainers. In novembre hanno attraverso il canale 439 unità, un calo del 12,4% rispetto al novembre del 2014.
[hidepost]Il numero complessivo delle navi che hanno attraversato il canale, continua la nota della SCA, è in calo da cinque mesi consecutivi, con oscillazioni preoccupanti perché vanno aumentando le perdite. A ottobre il calo (sempre un rapporto al mese dell’anno precedente) era stato dell’11%, mentre a settembre “solo” del 5,4% ma ad agosto si era sfiorato l’11% contro il 6,3% di luglio.
Secondo le analisi svolte dagli specialisti della SCA, il calo dei transiti delle portacontenitori è legato quasi esclusivamente al rallentamento dell’economia della Cina, che a sua volta si è riflesso sulla diminuzione dell’export verso l’Europa. Ha inciso anche la crisi ormai decennale della stessa Europa dove i consumi non riescono a ripartire, come invece è avvenuto nell’America del Nord. Il basso livello dei noli – dovuto all’eccesso di offerta di stiva anche per il crescente numero di mega/fullcontaines – ha fatto si che le compagnie si stiano difendendo riducendo le navi e sviluppando accordi di slot. La recente inaugurazione del raddoppio di un tratto del canale non sembra quindi aver incrementato il traffico come le autorità egiziane speravano. E l’impressione degli analisti è che la situazione non cambierà nei prossimi mesi. Nulla invece l’incidenza sul calo dei traffici del pericolo terrorismo, perché il canale è vigilatissimo e ad oggi non ci sono stati tentativi nemmeno sporadici di assalto o boicottaggi.
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