Tuvia in Kazakhstan con maxi-terminal LPG
Sette serbatoi di stoccaggio che diventeranno presto ventotto – A regime, saranno movimentate 200 mila tonnellate all’anno

Marco Oriolo
MILANO – Con un investimento complessivo di oltre dieci milioni di dollari in una delle regioni strategiche a livello mondiale per la produzione di gas naturale, Tuvia Group, tramite la sua controllata locale Tuvia Kazakhstan, ha appena realizzato il suo primo terminal per la movimentazione, lo stoccaggio e la distribuzione di GPL estratto nel paese centro asiatico.
Il Gruppo internazionale, guidato da Marco Oriolo, consolida il suo ruolo di leadership come operatore trasversale nel mondo dell’oil & gas, in particolare nelle repubbliche centro asiatiche, e prenota un posto ancora di maggior rilievo, dopo ulteriori investimenti già programmati per i prossimi anni.
Il terminal, che come estensione è uno dei tre maggiori del paese, è situato alla periferia di Uralsk, nella regione di Zelenovskiy, zona nord occidentale del Paese dove sono attive importanti attività estrattive vitali per l’economia del Kazakhstan. Si estende su una superficie totale di oltre 8 ettari ed è al momento costituito da 7 serbatoi di stoccaggio da 250 metri cubi ognuno, per una capacità lorda di 1.750 metri cubi di GPL.
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L’ingresso del terminal a Uralsk.
Sono già previste successive fasi di sviluppo che porteranno la struttura a contare 28 serbatoi, alcuni dedicati al gas propano puro altri per il GPL, per una capacità di stoccaggio totale di oltre 7.000 metri cubi.
Il processo di ricezione, stoccaggio e trasbordo del gas è stato studiato nei minimi dettagli con l’obiettivo di massimizzarne l’efficienza, favorire l’integrazione con i processi di estrazione e distribuzione e ridurre al minimo ogni possibile rischio per la salute dell’ambiente e dell’uomo, rispecchiando gli elevati standard europei.
Una volta a regime il terminal sarà in grado di movimentare complessivamente, in questa prima fase, 200.000 tonnellate di GPL all’anno.
La costruzione del terminal è stata realizzata in poco più di tre anni grazie anche al supporto di alcuni istituti di credito italiani, fra cui Intesa Sanpaolo, che ha concesso un finanziamento a medio lungo termine di 3,5 milioni di Euro “finalizzato al progetto industriale di Tuvia Group”.
Tuvia ha anche potuto contare sull’apporto di alcuni partner locali oltre che sul rapporto ormai consolidato e fattivo dell’Ambasciata Italiana ad Astana.
Nei piani futuri del gruppo c’è anche la possibilità – oltre all’ampliamento del terminal – di realizzare un moderno impianto dedicato anche al lavaggio dei vagoni ferroviari destinati al trasporto di petrolio. Un investimento di circa 2 milioni di dollari che si prevede di realizzare nel 2016-2017.
“Siamo un player globale e questo risultato premia la nostra capacità di espanderci e diversificare le nostre attività” – ha dichiarato Marco Oriolo, presidente di Tuvia Group, a margine dell’apertura del terminal. “Con questo investimento diamo un contributo fondamentale allo sviluppo di una zona rurale, dando occupazione a cinquanta addetti e valorizzando le capacità strategiche e di expertise dell’imprenditoria italiana nel mondo”. “Il Kazakshstan – continua Oriolo – è un Paese straordinario che offre incredibili opportunità di business alle nostre aziende e che tiene in grande considerazione la nostra conoscenza tecnica e professionalità. Ritengo che questo Paese offra uno dei terreni più fertili per la nostra imprenditoria”.
Tuvia è presente in Kazakhstan da oltre dieci anni con propri uffici nelle principali città del paese: l’ultimo investimento conferma il radicamento dell’azienda guidata da Marco Oriolo nel Paese asiatico.
La strategia di progressiva integrazione verticale nella supply chain del mondo oil&gas ha consentito all’azienda di affermarsi come operatore logistico integrato, in grado di fornire un’ampia gamma di servizi ad alto valore aggiunto che vanno ben oltre la classica offerta di logistica industriale. Quest’ultimo investimento conferma questa strategia e va ad integrare il parco asset costituito negli ultimi anni: dai mezzi navali (barges) a servizio delle attività off-shore, ai mezzi speciali per il trasporto del GPL, alla flotta di camion in Germania a servizio dei trasporti dall’Europa a i Paesi CIS.
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