Italian Cruise Day: le nostre interviste in sintesi
PASQUALINO MONTI – CIVITAVECCHIA
Civitavecchia si conferma leader nel mercato crocieristico e continua ad investire in questo settore. Siamo ormai alla leadership europea con Barcellona. E non ci fermiamo qui perché è iniziata l’integrazione di questo importante flusso di persone con le meraviglie che si sviluppano alle spalle dello scalo compresa proprio la stessa Civitavecchia. Il Certet della Bocconi ha certificato che l’economia della sola città negli ultimi 3 anni è cresciuta di circa 80 milioni di euro per le tante attività nate, i tour operator impegnati nel cercare offerte diversificate, i siti monumentali che si stanno restaurando.
[hidepost]Si è quindi attivata un’economia straordinaria collegata a questa importante “industria crocieristica”. Ai turisti che ritornano a scalare il nostro porto possiamo offrire mete diverse oltre Roma: come ad esempio Tuscania, Tarquinia, Viterbo, la Tuscia. Il Comune, attraverso il progetto Civiter, sta coinvolgendo tutte queste località. E’ un risultato straordinario che fa finalmente percepire quella nave gigante che arriva nel porto non più come una fastidiosa intrusa ma come una opportunità reale di occupazione e di sviluppo economico..
LUIGI MERLO – GENOVA
Genova in questi anni è molto cresciuta grazie al consolidamento di MSC che ha fatto della città il suo home port, ma anche grazie ad altre compagnie (con il fly&cruise come quello di P&O che ha costruito un modello di voli diretti con servizi integrati fra aeroporti e stazione marittima). Abbiamo investito in dragaggi e banchine per poter accogliere le navi oltre i 330 metri e nel piano delle opere del prossimo anno ci saranno interventi per passerelle atte ad accogliere le nuove navi, in particolare per quelle che sono più larghe. Siamo perciò quasi pronti ad accogliere anche questo tipo di navi e questo ci rende ottimisti. E siamo molto soddisfatti del sistema ligure, che primeggia a livello nazionale, senza concorrenza al proprio interno il che fa crescere tutti e tre i suoi porti. Nello specifico Genova ha grandi capacità di accoglienza e sta diventando sempre più una meta turistica, come confermano i dati alberghieri. Abbiamo il vantaggio di una stazione croceristica che è in linea d’aria a poche centinaia di metri dal centro storico e l’integrazione sarà ulteriormente rafforzata dal progetto Blueprint di Renzo Piano.
MASSIMO PROVINCIALI – LIVORNO
I nostri numeri sono positivi anche rispetto al 2014. Abbiamo dunque invertito la tendenza e puntiamo a riprendere i migliori livelli a partire dal 2017-2018. Il piano regolatore con più di un chilometro e mezzo di banchina per le grandi navi, la gara per la cessione delle quote della Porto Livorno 2000 da chiudere entro i primi due o tre mesi del 2016, le nuove attrezzature e banchine: sono gli elementi che stanno riportando a Livorno molto traffico. Qui all’Italian Cruise Day è stato riconosciuto – e non da noi diretti interessati – che Livorno risulta essere, in coda a Venezia e Civitavecchia, il porto dove c’è il maggior mix di compagnie: circa il 70%. Siamo convinti che, avendo già recuperato quel deficit che subimmo nel 2012, miglioreremo ancora. Anche nella famosa querelle, che non amo, relativa ai traffici che La Spezia ci avrebbe sottratto ci risulta in realtà che i mercati non sono gli stessi poiché molte crociere presentate degli spezzini come “porto per la Toscana” hanno avuto problemi specie con Firenze (4 ore su strada tra andata e ritorno). La Pullmantur è tornata a Livorno con tutti i suoi 31 scali che aveva spostato a La Spezia. Sono convinto che nel 2018 Livorno possa tranquillamente attestarsi sul milione di passeggeri indipendentemente da quello che succede intorno.
LORENZO FORCIERI – LA SPEZIA
Con la recente inaugurazione del nostro terminal 2, molto più grande e confortevole, abbiamo l’obiettivo, work in progress, di rendere sempre più accogliente, efficiente e sicuro il nostro scalo. Le prospettive delle crociere sono molto buone: possiamo offrire la garanzia di sicurezza data dal nostro golfo in ogni condizione meteo marina, i fondali adeguati (a breve li avremo tutti dai 13 ai 15 metri) la più recente banchina per le crociere di 625 metri. Ne avremo inoltre un’altra di 520 metri e prevediamo un nuovo molo dove dovrà sorgere la nuova stazione crocieristica. Riteniamo di essere al passo e, in qualche caso, di essere anticipatori dell’evoluzione in atto nel settore per navi sempre più grandi. Ma vogliamo anche incrementare la qualità dell’accoglienza e lo abbiamo dimostrato con questa stazione appena inaugurata in attesa di quella futura. Lavoriamo anche sulle infrastrutture immateriali legate all’informatica e all’evoluzione tecnologica; abbiamo già il wi-fi libero in tutte le zone dove transitano i turisti. Crediamo molto inoltre nella cultura dell’accoglienza lavorando, per questo, insieme agli operatori commerciali, con i consorzi dei commercianti dei centri storici. Quest’anno abbiamo circa 650mila passeggeri e riteniamo di poter raggiungere gli 800 mila, e forse più, entro il 2018, quando arriveranno le nuove navi. Il prossimo Italian Cruise Day si terrà a La Spezia e questo rappresenta un bel riconoscimento per il nostro lavoro ed una ulteriore opportunità di sviluppo.
RODOLFO GIAMPIERI – ANCONA
Le proieizioni a fine anno sono in linea con lo scorso anno, con un leggero aumento. Ora stiamo organizzandoci, perché il gigantismo delle navi porta molte strutture portuali ad essere spiazzate, non potendo apportare i necessari adeguamenti con la stessa velocità che hanno i cantieri navali nel costruirle. Questo sfasamento assoluto di tempi fa si che sempre di più si debba ricorrere alla tecnologia. Ad Ancona stiamo affrontando il problema con una società olandese, che gode del credito della MSC e la cui innovazione è già utilizzata nei porti del nord Europa. Si tratta di allungare virtualmente la banchina utilizzando “tensionatori” che operano sui cavi d’ormeggio. In Italia siamo stati i primi: ora c’è anche l’interesse di Genova. La consideriamo una soluzione transitoria mentre lavoriamo ad altre più definitive. I porti dell’Adriatico, anche quelli frontalieri, sono porti storici ed hanno maggiori difficoltà ad adeguarsi. Occorre equilibrio per non snaturare la loro tipicità. Ed anche le compagnie – come ha sostenuto Pierfrancesco Vago – dovranno riflettere: la crescita e le economie di scala sono sacrosante ma in alcuni territori non si potrà pretendere di accogliere navi che vadano oltre una certa dimensione.
VINCENZO CANNATELLA – PALERMO
Il settore crociere a Palermo va molto bene sia in termini di toccata che in termini di passeggeri. Palermo è anche porto di imbarco e sbarco, non solo di passaggio, e viene preferito dai grossi gruppi anche se, come in molti altri scali, si incontrano problemi con il retroporto. Sono convinto che le autorità portuali debbano fare sistema e quindi lavorare anche con i Comuni, le Provincie e le Regioni, per far si che la crociera non finisca una volta usciti dal porto ma prosegua nel territorio. Siamo in attesa che venga approvata la perizia di variante per il restyling della nostra stazione marittima che in questa fase è al Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, trattandosi di edificio storico ritenuto bene monumentale. L’investimento ha un valore complessivo di 28 milioni di euro e stimiamo di riprendere i lavori verso la metà di questo mese.
Cinzia Garofoli
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