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Nautica toscana: ora il Distretto

La prima regione italiana per l’economia del comparto deve puntare a una politica di sviluppo coordinata e innovativa – La “svolta” del governo nazionale e i successi del “marina” di Rosignano

Matteo Ratti

ROSIGNANO – Davvero c’è musica nuova in cucina, per la nautica da diporto e le attività economiche correlate? Dopo il recente convegno organizzato dal PD alla Camera dal significativo titolo “Turismo nautico ricchezza del paese” il panorama sembra cambiato. E gli annunci di un maggior interesse del governo anche in relazione alla riforma del Codice e nella prossima Finanziaria sembrano concreti.
Ne parliamo con Matteo Ratti, amministratore delegato e direttore del Marina Cala de’ Medici, che del nuovo corso del bel porto turistico a sud di Livorno è la mente pensante – insieme al consiglio direttivo – e l’attuatore pratico di molte iniziative, a cominciare dalle manifestazioni della “Rotta del Vino” che in queste ore vedono il borgo come location di prestigio.
[hidepost]Dottor Ratti, la legge delega sulla nautica è in discussione in aula, si parla di alleggerire gli aspetti burocratici sulle attività nautiche e anche gli asfissianti controlli multipli in mare. Ma da un’altra parte si minaccia un nuovo salasso sulle concessioni demaniali dei marina, che butterebbe all’aria tanti piano di sviluppo e di investimento.
”Avendo partecipato su invito al convegno alla Camera del Pd, posso confermare che la percezione di un cambio di indirizzo, rispetto alla vecchia idea della nautica come settore da mungere, è davvero reale. L’impegno sottoscritto dal sottosegretario ai beni e attività culturali Francesca Barracu per sostenere la crescita del turismo nautico è di per se una svolta. Credo inoltre che l’aumento registrato quest’estate del flusso turistico nautico sia la riprova anche gli italiani credono in un nuovo clima. La riforma del Codice potrà aiutare molto. E io sono anche moderatamente ottimista sul tema dei canoni demaniali, dopo che un nostro ricorso al Tar che evidenzia l’importanza dei porto turistici per l’economia e i posti di lavoro è attualmente alla Corte Costituzionale; inviatovi per parere dallo stesso Tar che evidentemente vi ha colto aspetti da approfondire”.
L’analisi presentata a Roma da Ucina sottolinea come la nautica da diporto e le strutture ad essa dedicate sono grandi moltiplicatori di ricchezza e di lavoro. E indica anche che la regione Toscana è di gran lunga la prima in questo settore, sia nella cantieristica che nelle strutture portuali. Alcuni di noi più avanti negli anni ricordano che la Toscana è stata la prima regione a dotarsi di una legge sui porti ed approdi turistici. E oggi si parla anche di attivare quel Distretto della nautica che è stato costituito sulla carta a primavera ma per ora sembra in stand-by.
”Sono certo che il presidente Rossi e il suo staff tecnico-politico non intendano far cadere l’operatività concreta del distretto, proprio per la grande importanza che riveste sia per l’economia della regione, sia per le ricadute in posti di lavoro. Il Marina cala de’ Medici è impegnato a spingere in questa direzione, fornendo tutto l’appoggio possibile sul piano organizzativo, della cultura d’impresa e delle competenze specifiche. La costituzione del distretto nautico toscano è stato un passo importante che adesso deve scendere sul piano concreto, anche per far conoscere le potenzialità della nostra regione nautica all’estero. Auspico, per fare un esempio, una grande partecipazione corale della Toscana nautica alla fiera di Düsseldorf, sotto gli auspici della Regione e con pacchetti informativi e promozionali ai quali potremmo tutti concorrere. La ripresa del comparto è reale, ma non cogliere il momento sarebbe un grave errore”.
Lei cita la ripresa, e in effetti quest’estate il comparto ha rivisto un buon dinamismo sulle nostre coste e in particolare nel suo porto. E’ anche un segnale di fiducia sulla fine della grande crisi?
”Il dinamismo ha il riscontro dei numeri, con qualche cambiamento anche rispetto alla clientela “storica”: per esempio, abbiamo visto in forte crescita i francesi, diventati i primi frequentatori. Il che ci conforta, perché la qualità dei loro turistici francesi è buona e il fatto che molti francesi ora vengano da noi è una conferma dei nostri progressi. Cala de’ Medici del resto ha puntato forte sul diventare una “community”, con servizi efficienti e con una forte partecipazione dei soci proprietari dei posti barca alle scelte sia gestionali che strategiche. Abbiamo puntato a farne un porto vivibile tutto l’anno, con servizi anche innovativi – le auto elettriche, ma non solo – e con un forte legame con il territorio. Abbiamo superato i seicento soci, stiamo completando quella importante serie di lavori di protezione dell’antemurale a sud-ovest e a ovest che ha già dato buoni risultati riducendo nettamente l’impatto delle onde specie di libeccio, abbiamo dedicato molto alla migliore formazione del personale. In sostanza, riteniamo che l’aumento dei soci e specialmente delle presenze premi un impegno di tutti noi che è più che palpabile. E che continuerà verso altri obiettivi, comprese le idee per il distretto nautico regionale, perché non abbiamo intenzione di fermarci qui”.
A.F.

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Pubblicato il
26 Settembre 2015

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