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Camera di Commercio di Livorno le performances nella trasparenza

Analizzate con le slides le varie prestazioni nei comparti gestiti dall’istituto – I temi della riforma Madia con i riflessi sul tessuto produttivo locale

LIVORNO – L’accorpamento tra le Camere di Commercio di Livorno e Grosseto è avviato e procede, precedendo anche i vari passaggi stabiliti dalla riforma Madia. E’ uno degli elementi di legittima soddisfazione dei due presidenti camerali, sia pure nella poco dissimulata amarezza per una riforma che non convince appieno. Nel frattempo, Livorno si confronta con la realtà dei servizi resi alle aziende. E in un workshop della scorsa settimana, all’insegna della “Quinta giornata della trasparenza” sono state analizzate le performances della Camera nei confronti delle aziende – servizi, loro efficienza e velocità – al banco di prova dei dati ufficiali.
[hidepost]Le valutazioni sulla trasparenza e sull’efficienza dei servizi resi alle aziende sono stati evidenziati con slides commentate sia dal dirigente responsabile del settore Alessandro Bartoli, sia dal segretario generale Pierluigi Giuntoli, sia infine dallo stesso presidente Costalli. A sua volta il professor Iacopo Cavallini del dipartimento economia e management dell’università di Pisa ha analizzato i passaggi salienti della riforma Madia (o della pubblica amministrazione) con i riflessi nell’operato camerale, i vantaggi e le criticità per le aziende, le prospettive e anche le zone d’ombra nel divenire della riforma stessa.
Tra le varie slides presentate nel corso dei lavori, è stato sottolineato nei resoconti che merita una particolare attenzione quella relativa ai servizi resi alle imprese dalla Camera di Livorno, sia nel confronto tra il 2014 e il 2013, sia anche nel confronto dei valori medi relativi alle Camere della Toscana.
Sono state sette le voci analizzate, a partire dall’indice di ritorno economico dell’azione promozionale sulle imprese: dove l’indice del 2013 era di 71 euro e del 2014 di 74 euro contro un indice medio toscano di 78 euro. Altri indici (innovazione, internazionalizzazione, attività ispettiva) sono in linea con le medie regionali o leggermente inferiori. Dove invece gli indici livornesi svettano, sono sullo sportello delle nuove imprese (indice 28 per Livorno nel 2014 contro 16 della media della Toscana), nella distribuzione dei contributi alle imprese (15 nel 2013 e 16 nel 2014 per Livorno, contro 9 della media toscana) e specialmente nelle risorse mediamente concesse per impresa che nel 2014 sono state per la Camera labronica di 2.926 euro a impresa contro la media toscana di 1.902 euro.
Nei valori assoluti, sono stati erogati con bandi alle imprese per il loro sostegno 1 milione e 118 mila euro, con agevolazioni distribuite su 427 imprese (347 nel 2013) e con tempi di erogazione di solo 10 giorni (media) dalla domanda. Due bandi hanno riguardato le start-up per un importo complessivo di 200 mila euro. Nella sostanza: la Camera ha funzionato, le sue performances sono nella sostanza in linea con quelle nazionali o migliori. Con l’accorpamento le cose miglioreranno ancora? C’è da sperarlo, anche se tutto è in divenire…

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Pubblicato il
23 Settembre 2015

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