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La Regione Toscana insiste sul retroporto

E avanza l’ipotesi di un subentro almeno parziale dell’Authority portuale nelle quote del Mps – La fame di spazi per la crescita dei contenitori in Darsena Toscana

FIRENZE – La vocazione del Vespucci deve essere e deve rimanere quella di retroporto per Livorno. In Regione Toscana lo confermano: e se c’era stata inizialmente la spinta del primo socio della Spa, il Monte dei Paschi, per avviare un’operazione immobiliare di recupero di almeno parte della propria esposizione, l’intervento diretto di Enrico Rossi sembra aver ribadito che non se ne parla.
[hidepost]La “sofferenza” finanziaria per il Mps dovrà essere affrontata in altri modi; come anche la Regione cercherà probabilmente di diluire il peso della fideiussione che ha avallato sul Vespucci. In che modo risolvere la cosa? C’è chi sottolinea che potrebbe essere una soluzione la stessa Autorità portuale, facendosi carico di una parte crescente delle quote del Mps. In effetti sia Giuliano Gallanti sia il suo segretario generale e membro di consiglio del Vespucci Massimo Provinciali hanno ribadito più volte – anche nell’ultima assemblea – di essere disponibili ad aumentare la partecipazione finanziaria dell’Authority, a patto di veder confermati negli atti pubblici i “destini” da retroporto.
E’ probabile che sarà questo uno dei temi che verranno trattati lunedì prossimo 27 nella riunione di consiglio direttivo convocata da Federico Barbera per nominare il nuovo vertice del Vespucci. Sembra scontata la presidenza di Rocco Guido Nastasi per la Regione, la vicepresidenza per Massimo Provinciali (una specie di “cambiale” firmata a conferma del ruolo di retroporto) e la carica di amministratore delegato confermata a Dino Fulceri per il Mps. Il tutto per una gestione-ponte fino a settembre, quando sarà modificato lo statuto (da 7 a 5 membri del consiglio) e si cercherà di codificare la “mission” retroportuale del Vespucci, anche con aggiustamenti delle cariche al vertice.
Che il sistema portuale in fase di nascita con la riforma della 84/94 tra Livorno e Piombino abbia urgentemente bisogno del retroporto Vespucci appare sempre più evidente. Come ha sostenuto più volte il comandante Angelo Roma nei pubblici dibattiti, nei suoi interventi sulla stampa e con il governatore Rossi, nella migliore delle ipotesi la piattaforma Europa sarà operativa tra 6/8 anni: e nel frattempo la Darsena Toscana rischia di entrare in crisi di spazi specialmente per i trasbordi dei teu, che per i terminal portuali sono estremamente importanti. L’unica soluzione per avere più spazi operativi nei terminal della Darsena Toscana è quella di decentrare al Vespucci una parte dei carichi in attesa di smistamento. E in un’ottica più allargata, di fare del Vespucci il polmone “inland” del sistema Livorno-Piombino così come la Spezia si è intelligentemente decentrata da anni sul Magra. Solo uno dei tanti sogni di questa bollente estate?
A.F.

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Pubblicato il
25 Luglio 2015

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