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Nuovo consiglio all’interporto Vespucci ma imbarazzante rinvio per il vertice

L’impegno della Regione Toscana per sviluppare i rapporti con il sistema logistico della costa non ha trovato che accenni – Chi sono gli eletti e chi i bocciati

COLLESALVETTI – L’interporto Vespucci di Guasticce ha un nuovo management, eletto nell’assemblea che si è svolta lunedì fino alla tarda mattinata. Le elezioni, cui hanno partecipato tutti i soci della Spa, hanno sancito un cambio significativo, con la conferma tra gli eletti del solo amministratore delegato uscente, ma con l’imbarazzata e imbarazzante decisione di non nominare né il nuovo presidente né il nuovo amministratore.
[hidepost]Dovrà esserci un’altra assemblea ad hoc, probabilmente dopo di che si riuscirà a trovare la “quadra” in campo politico sulla “mission” e su come arrivarci. Significativa anche la “bocciatura” di chi fino alla vigilia veniva indicato da tutte le indiscrezioni come presidente, l’ingegner Giovandomenico Caridi della Navicelli Spa. Gli eletti sono: Dino Fulceri (Mps), Alessandro Tempesti (Capital S, Mps), Adriana Manaresi (Regione, Logistica Toscana), Rocco Guido Nastasi (Regione), Massimo Provinciali (Autorità portuale), Donatella Donati (Comune di Collesalvetti) ed Elide Zambini (Regione). Bocciati Claudio Pasquali (Cilp) e Pierluigi Giuntoli (Camera di Commercio di Livorno). Il Comune di Livorno ha chiesto di verbalizzare la sua astensione.
Mai come in questa occasione l’assemblea del Vespucci è stata preceduta – e in parte accompagnata – da dibattiti a livello sia politico che imprenditoriale. Il tema è noto: a fronte di una dichiarata volontà della Regione Toscana ma anche delle istituzioni livornesi della logistica – Autorità portuale in primo luogo – di dare all’interporto una dichiarata “mission” da retroporto, si è temuto che il rinnovo dei vertici della società potessero invece favorire una priorità finanziaria, con la ricerca di uno o più nuovi soci “forti” capaci di ridurre l’indebitamento verso le banche e le istituzioni. Oggi a fronte di un patrimonio immobiliare valutato intorno ai 100/120 milioni, il Vespucci avrebbe una esposizione di circa 70 milioni, “tamponata” parzialmente dal recente aumento di capitale che però è riuscito solo per una parte (circa 10 milioni rispetto ai 18 richiesti). Starà al nuovo consiglio, che dovrà essere convocato entro la fine del mese – e spetterà al presidente uscente Federico Barbera farlo – eleggere i vertici dai quali emergeranno più chiaramente le strategie necessarie da una parte per non vanificare l’impegno assunto dalla stessa Regione Toscana come retroporto – e il finanziamento dello “scavalco” ne è testimonianza – e per rilanciare anche i servizi che le aziende istallate nel territorio del Vespucci chiedono poter valorizzare ancora il “compound”, anche in relazione alla ventilata proposta di una zona Franca interna.

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Pubblicato il
15 Luglio 2015

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