Assoporti: così i dragaggi e le bonifiche

Pasqualino Monti
ROMA – La nuova edizione di CoastEsonda Expo 2015, l’unico evento in Italia sulla tutela della costa e la gestione dei sedimenti, il dissesto idrogeologico e la manutenzione del territorio (Ferrara Fiere, 23-25 settembre), si caratterizza per il forte coinvolgimento di Assoporti e delle principali Autorità Portuali italiane. Infatti, oltre a essere protagoniste nello spazio espositivo che sarà allestito appositamente per loro, chiamato “Porti Italia”, il 24 settembre, in occasione della “Conferenza Nazionale dei Porti”, Assoporti e le AP porteranno il proprio decisivo contributo al programma congressuale della manifestazione, focalizzando i temi dei sedimenti, dei dragaggi portuali e della caratterizzazione e gestione dei materiali. Nello specifico, interverranno le Autorità Portuali di Civitavecchia Fiumicino e Gaeta, quella di Genova, del Levante, di Ravenna, Salerno, Venezia, il ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, e ISPRA, mentre il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Graziano Delrio, molto impegnato sul fronte dello sviluppo e del rilancio dei porti italiani, è atteso per l’apertura dei lavori della Conferenza, le cui risultanze saranno raccolte in un documento condiviso.
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Nell’intervista che segue, il presidente di Assoporti, Pasqualino Monti, anticipa proprio alcune delle questioni che saranno dibattute a CoastEsonda Expo. In particolare, il ruolo dell’Associazione nell’ambito dei dragaggi e della tutela dell’ambiente, le proposte che porterà al tavolo di Ferrara, anche nell’ottica della riforma della 84/94 oggi al vaglio del ministro, e le indicazioni fornite da Assoporti per lo sviluppo dei porti nell’ambito dei SIN.
Assoporti ha affrontato a più riprese il problema dei dragaggi portuali anche nell’ottica della difesa ambientale. Oggi da più parti si chiedono aperture per riconferire in mare sabbie di dragaggio riconosciute (con appropriati controlli) non inquinanti. È una strada che condivide?
“Assoporti guarda da sempre – ovviamente – con grande attenzione al tema dei dragaggi perché ha come riferimento ed obiettivo la competitività del sistema portuale, quindi anche l’adeguatezza delle infrastrutture dei singoli scali marittimi. Tra le componenti infrastrutturali imprescindibili vi è il fondale di un porto e delle sue singole opere di accosto.
“Citando le linee guida elaborate dal Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici sulle attività di dragaggio nei porti, dico che le opere di dragaggio dei fondali sono da sempre attività portuali rilevanti – anzitutto – sotto il profilo dello sviluppo dei traffici commerciali e dell’economia portuale.
“Quest’attenzione non è e non può essere vista in contrapposizione alla difesa dell’ambiente; meno che mai da parte delle Autorità Portuali. L’intendimento delle stesse A.P. e di Assoporti è che, laddove dimostrata l’impossibilità di un diverso reimpiego di materiali di risulta di dragaggi, se le caratteristiche ambientali di quel materiale lo consentono, senza incidere sulle caratteristiche del sito di destinazione, quegli stessi materiali possono essere sversati in mare cosi come avviene in tutti i Paesi europei (e non solo)”.
Quali sono le proposte di Assoporti a CoastEsonda, anche nell’ottica della riforma della 84/94 oggi all’attenzione del ministro?
“Più che le ipotesi di riforma della legge 84 del 1994, su cui si dibatte ormai da circa 10 anni, credo oggi dobbiamo far riferimento al Piano Strategico Nazionale dei porti e della logistica.
“Uno strumento non legislativo, ma comunque un disegno ampio che, secondo la volontà della legge che lo ha previsto, dovrebbe tracciare le linee guida per consentire al sistema dei porti italiani di essere effettivo strumento a supporto della crescita del sistema-Paese.
“Assoporti quindi prende atto con grande favore dell’attenzione riservata, in tutte le diverse stesure di quel Piano fino ad ora circolate, al tema dei dragaggi ed all’ipotizzato intendimento di semplificazione delle relative procedure.
“Senza addentrarmi in tecnicismi, credo di poter dire che vi è una sostanziale coincidenza tra gli intendimenti illustrati nel Piano e le proposte di Assoporti: completamento dell’iter del Decreto in corso di approvazione da parte del ministero dell’Ambiente per la semplificazione delle attività di immersione in mare dei materiali di escavo (erroneamente definiti in generale rifiuti); revisione della disciplina della gestione dei sedimenti nelle aree marine ricadenti nei SIN-SIR, sulla base dell’analisi dell’effettiva pericolosità ambientale e delle migliori tecniche di intervento possibili, a costi sostenibili; tempistica certa per l’approvazione dei progetti di dragaggio”.
Negli accordi di programma firmati tra alcune Regioni (Toscana, per esempio) con il Governo, si affronta il tema dei siti SIN da bonificare per lo sviluppo dei porti. Ci sono indicazioni programmatiche da Assoporti per superare il grave gap che i SIN hanno creato con la maggioranza degli scali portuali europei diretti concorrenti?
“Fino ad oggi, l’inclusione di aree portuali e marine all’interno dei c.d. SIN, che già di per se è una peculiarità (o anomalia) tutta italiana; la determinazione di quelle aree in via direi “presuntiva”; una perimetrazione ordinariamente eccedente anche criteri più che cautelativi, hanno di fatto impedito non solo i dragaggi, ma addirittura la bonifica delle piccole porzioni di fondali effettivamente pericolosi dal punto di vista ambientale.
“Ripetendo in parte quanto già detto in precedenza, Assoporti ritiene quindi si debba modificare l’approccio fin qui tenuto allo specifico argomento della bonifica delle aree marine ricadenti nei SIN-SIR e procedere individuando nuovi criteri per la definizione di aree marine contaminate, sulla base di analisi di effettiva pericolosità ambientale; prevedendo migliori tecniche di intervento a costi sostenibili; procedendo alla semplificazione ed al coordinamento formale e sostanziale delle norme vigenti.
“Aggiungo che su questi punti ormai siamo oltre la fase della semplice proposta.
“La disponibilità e sensibilità di recente dimostrata dal ministero dell’Ambiente, in particolare dal sottosegretario onorevole Silvia Velo, ha consentito l’avvio, da diverse settimane, di un Tavolo di confronto su questi argomenti.
“Un confronto al quale Assoporti offre un contributo concreto e fattivo, anche quale componente della Federazione del Mare che unitamente alla nostra Associazione ed a Federagenti hanno inteso “accendere un faro” sull’assoluta necessità di trovare soluzioni ad un problema ineludibile, quale quello dei dragaggi.
“Voglio anzi approfittare dell’occasione per ringraziare pubblicamente l’onorevole Velo che ha colto pienamente e costruttivamente il grido di allarme di Assoporti e dell’intero cluster marittimo portuale, nonché il presidente dell’Autorità Portuale di Marina di Carrara, l’ingegner Messineo, che è il nostro esperto a quel tavolo di confronto”.