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Riforma Delrio: gli ok di Assoporti, Marcucci e Masucci

Nereo Marcucci

ROMA – Le linee della riforma della riforma – la nuova articolazione Delrio rispetto a quella faticosamente proposta a marzo dal predecessore Lupi – sono state rese note dal documento di 195 pagine “Piano strategico della portualità e della logistica”, da qualche giorno sul sito web del ministero. Ne abbiamo dato recentemente le principali anticipazioni, compresa l’articolazione in 8 distretti logistici, ciascuno con la propria Authority (presidente nominato dal ministro “di concerto” con la Regione, niente terne, comitato portuale di gestione di soli 5 membri, compiti gestionali finalmente tra quelli determinanti). I distretti: Nord Tirreno (Savona, Genova, La Spezia, Marina di Carrara) Centro Tirreno (Livorno, Piombino, Civitavecchia) Campania (Napoli, Salerno) Calabria e Stretto (Gioia Tauro e Messina) Sicilia (Palermo, Augusta, Catania) Sardegna (Olbia, Golfo Aranci, Cagliari) Puglia (Taranto, Brindisi, Bari, Manfredonia) Adriatico (Ancona, Ravenna, Venezia, Trieste).
[hidepost]Ovvio che si siano già scatenati i commenti, le valutazioni, le critiche. Nereo Marcucci, presidente nazionale di Confetra, non ha dubbi. “Premesso che dovremo studiare le oltre 190 pagine del documento – ci ha dichiarato – colgo alcuni aspetti che sono certamente positivi: e tra questi la centralizzazione degli investimenti, che sfuggirà così dalle mille pressioni localistiche spesso senza una logica nazionale; il riferimento ai porti “core” del sistema logistico UE, senza peraltro cancellare le altre realtà ma raccordandole a sistemi locali da articolare; e infine la chiusura alle interferenze degli enti locali che spesso hanno generato confusione e contrasti, una soluzione che mi sento di condividere senza se né ma”.

Umberto Masucci

Nel corso della importante conferenza internazionale MareForum a Roma, Umberto Masucci, vicepresidente della Federazione del Mare, rispondendo ad una domanda sullo stato dei porti italiani che si trovano a competere sia con l’efficienza dei porti nord-europei sia con i minori costi di quelli nord-africani, ha dichiarato a sua volta: “Siamo tutti in attesa della riforma portuale, che – secondo quanto affermato dal ministro delle Infrastrutture e dei trasporti Graziano Delrio – dovrebbe finalmente vedere la luce prossimamente (giaceva in Parlamento dal 2002, nda). La concentrazione dei porti in sistemi logistici integrati (anche se vanno evitate impostazioni eccessivamente dirigistiche che vadano contro il mercato), le procedure veloci per la nomina dei presidenti (ad oggi ben 9 delle 24 Autorità Portuali sono commissariate, anche per le complesse procedure di nomina), così come altri importanti aspetti della riforma, sembrano andare nella direzione giusta. Se a questo seguiranno le necessarie sburocratizzazioni e semplificazioni e se, come fortemente richiesto dal cluster marittimo nazionale, concorde il ministero dell’Ambiente, nei prossimi mesi saranno approvate normative che renderanno più semplici i dragaggi – ha concluso Masucci – potremmo veramente ripartire con un approccio di stampo europeo, che vede i porti ben inseriti in sistemi logistici efficienti e quindi maggiormente competitivi, con beneficio generale di tutta l’economia del paese”.
Anche Assoporti è intervenuta sul piano Delrio. “La prima considerazione sul piano della logistica e dei porti è relativa al fatto che si tratta – ha scritto il presidente Pasqualino Monti – come più volte sottolineato dal ministro Delrio, di una bozza e che sarebbe opportuno ragionare a fondo sul testo definitivo. Già oggi, tuttavia, registriamo con grande soddisfazione l’accelerazione impressa dal ministro a un Piano che si basa su una attenta analisi della domanda e dell’offerta e che punta quindi al raggiungimento di effetti concreti e positivi sul fronte dell’efficienza e della competitività del sistema portuale e logistico nazionale. Anche il fatto che il ministero riassuma funzioni di pianificazione strategica e di scelta di priorità nella realizzazione infrastrutturale, fornisce la prova di una consapevolezza nuova circa l’importanza strategica per l’economia e il futuro del paese che questo governo annette a un comparto cronicamente sottovalutato”.
Secondo il presidente di Assoporti, Pasqualino Monti, ora “è necessario fare in fretta”, ma anche non commettere errori che potrebbero pregiudicare l’efficacia degli obiettivi che il governo si è dato. “E’indispensabile approfondire e compiere un ulteriore ragionamento – afferma Monti – sulle scelte di governance e di razionalizzazione del sistema, tenendo come punto fermo il modello europeo radicato sui corridoi logistici e quindi su una razionalizzazione dei processi di governance che abbia come traguardo il mercato”.
“E’ quindi necessario – prosegue il presidente di Assoporti – comprendere appieno quali funzioni dovranno svolgere le Autorità di sistema portuali che non potranno essere enti di promozione territoriale, ma dovranno svolgere prioritariamente la funzione di enti di regolazione del mercato portuale nonché di soggetti unici di regia e di coordinamento delle funzioni sia nell’ambito strettamente portuale sia lungo il corridoio logistico”.
“Questo per garantire al mercato un’unica interfaccia commerciale che non può che essere il presidente del porto: sono nodi da sciogliere subito per centrare quegli obiettivi di competitività internazionale che il piano si è posto e pone con chiarezza senza precedenti”.

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Pubblicato il
27 Maggio 2015

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