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Benetti, mega-hangar per mega-yachts

Saranno pronti a fine anno per accogliere i nuovi giganti da 100 metri – L’importanza dell’impiantistica e degli arredi con la Yachtline di Bientina – I programmi

LIVORNO – Il grande scheletro azzurro dei nuovi maxi-capannoni del cantiere Benetti – due hangar di 35 metri di altezza e dal costo complessivo preventivato di 20 milioni – cresce di giorno in giorno con moto progressivamente accelerato, affacciato su largo Bellavista. Sta diventando il simbolo del successo del marchio più prestigioso del mondo nel comparto dei maxi-yachts: e anche la conferma che il gruppo diretto dall’ingegner Vincenzo Poerio sta spingendo l’acceleratore, in controtendenza con un comparto, quello della nautica italiana, che ancora si lecca le ferite per la crisi epocale che l’ha investito.
I due capannoni saranno pronti presumibilmente entro la fine dell’anno: giusto in tempo per accogliere i primi settori prefabbricati della nuova scommessa di Benetti, i mega-yacht da oltre 100 metri si lunghezza che rappresenteranno l’ulteriore salto – in dimensioni ma anche in qualità – del cantiere livornese.
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Che poi nel cantiere si lavori forte, lo confermano anche i tanti mega-bozzoli di plastica che troneggiano nelle aree tutte intorno ai bacini, dentro ai quali si celano i grandi yachts in rimessaggio e ai lavori di refitting. E sui quali lavori convergono nel cantiere livornese specialisti da tutta la fascia costiera, a partire dagli artisti – è difficile non definirli così – che si occupano degli arredamenti e dell’impiantistica ultra-sofisticata di questi palazzi galleggianti.
Si è parlato relativamente poco, anche a Livorno, dell’impegno in corso a bordo del mega-yacht “Maryah”, da poco meno di due mesi alla banchina del cantiere Benetti e in cura della Yachtline 1618 e della Generis Yachtline entrambe di Bientina. E si è parlato quasi niente di questo gruppo nato nella periferia pisana ed oggi articolato su ben quattro stabilimenti che oltre su Livorno e Bientina gravitano anche su Lugano e su Fort Lauderdale (Florida). Fiorenzo Bandecchi ed Enrico Ciacchini parlano del loro gruppo con la passione di chi l’ha ideato e costruito partendo dalle radici, e può legittimamente definirlo leader a livello mondiale nella produzione di arredi per giga-yachts.
“La forza delle nostre aziende – dice Bandecchi – è il connubio tra la più alta tecnologia e la tradizione della falegnameria artigiana tramandata, come un DNA culturale, nel corso di diverse generazioni nelle province di Pisa, Lucca e Livorno”. E non si tratta di quattro specialisti, perché il gruppo si avvale della manodopera specializzata di oltre cento dipendenti diretti e duecento maestri d’ascia selezionati. Con il risultato che si lavora anche su una gamma di brevetti che hanno aperto la strada a metodi di ostruzione innovativi. Una conferma: lavoro assicurato per almeno i prossimi quattro anni e tanta formazione anche per i giovani interessati a questa nicchia d’eccellenza.

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Pubblicato il
13 Maggio 2015

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