Gli spazi la stalla e i buoi
LIVORNO – Bisogna ammettere che il management della Grimaldi ha coraggio da vendere. O forse anche ama giocare al poker, rischiando forte nella speranza di vincere la mano. Riflessioni oziose di un ozioso, scriverebbe Jerome K. Jerome con il suo delizioso humor britannico.
[hidepost]Però a fronte della notizia del potenziamento della linea Livorno-Genova-Catania, non si può non essere sorpresi dal fatto che la quarta nave si troverà ad operare su un terminal, quello della Seatrag alla radice della Darsena Toscana, dove gli spazi hanno creato e continuano a creare problemi di sovraffollamento. E dove solo la bravura degli addetti e la perfetta organizzazione della compagnia riesce a cavarne le gambe, spesso sul filo del miracolo.
Da anni, a quello che ci risulta, Seatrag e la stessa Grimaldi chiedono più spazi di sosta e manovra per i mezzi pesanti della linea. E ultimamente sembrava che il problema fosse stato risolto, con la proposta di 1500 metri di aree vicino al ponte girevole. Breve illusione: secondo l’agenzia Ghianda, della Grimaldi, l’area è del tutto inadatta, pressoché inaccessibile ai mezzi, e quindi non se ne fa di niente. Però la quarta nave del servizio sta per arrivare in questi giorni e se vale la legge dell’incompenetrabilità dei corpi solidi (fisica elementare) c’è da temere che aumenteranno ancora i problemi.
Da Palazzo Rosciano il messaggio arrivato su queste colonne è stato, ormai da tempo, che occorre dare un assetto nuovo e definitivo a tutto il porto dei ro/ro. Messaggio corretto e anche apprezzato. Salvo che al momento siamo ancora fermi al messaggio. Ma le navi hanno l’elica e negli uffici di Costantino Baldissara a Napoli si dice che arrivino sempre più offerte di porti alternativi, nemmeno troppo lontani da Livorno. Occhio dunque a non chiudere la stalla quando i buoi saranno scappati.
Antonio Fulvi
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