L’aeroporto Galilei al Propeller identikit di un grande successo
I principali passaggi della crescita del sistema con l’allargamento regionale verso Firenze e i ritardi dell’integrazione logistica verso il porto – La nuova pista e la prossima nuova stazione

Gina Giani
LIVORNO – Sembra un assurdo, ma dell’aeroporto Galilei di Pisa, come del nascente polo aeroportuale della Toscana tra il Galilei e il Vespucci di Firenze, a Livorno in genere si parla poco e quasi con sufficienza. Tanto che anche nelle missioni internazionali – come quella più recente a Miami nel mondo delle crociere – i grandi sviluppi del mondo aeroportuale toscano hanno avuto ad oggi un’attenzione inferiore a quanto meriterebbero.
Ci ha pensato l’ultima serata congressuale del Propeller Club labronico, presieduto da Maria Gloria Giani Pollastrini, a restituire al Galilei l’attenzione e l’interesse del mondo portuale, grazie alla relazione – come sempre appassionata – del direttore generale e amministratore delegato di SAT Gina Giani. Due Giani dunque – solo omonimia di cognomi, ma nessuna parentela – su un tema che nel prossimo futuro si spera potrebbe davvero portare a quella sinergia sulla logistica integrata di cui da anni si parla in ambito teorico ma per la quale ad oggi è stato fatto meno che poco da parte livornese.
[hidepost]Un solo dettaglio: mentre Pisa allarga i suoi collegamenti veloci e il suo “People moover” non solo alla stazione Fs ma anche verso Lucca – e studia realisticamente un altrettanto veloce collegamento “fast” con Firenze – Livorno rimane una periferia negletta, senza che si riesca a far funzionare in modo ottimale nemmeno uno shuttle su gomma con il porto o con il centro della città. Con questa realtà, ipotizzare “crociere di testa” che facciano perno anche sull’aeroporto per farvi arrivare centinaia di croceristi alla volta – si è detto più volte – rappresenta più che un’esercitazione letteraria una mera utopia.
Gina Giani ovviamente non ha affrontato i temi più scottanti per Livorno, almeno in chiave chiaramente polemica. Reduce da una serie di avvenimenti importanti per il presente ma anche per il prossimo futuro del “suo” sistema aeroportuale, ha raccontato la recente entrata in servizio della nuova grande e modernissima pista, rifatta in tempi record e senza mai sospendere i voli, che oggi fa del Galilei uno degli scali più efficienti d’Italia, vicino alla massima classificazione di sicurezza e adatto ad accogliere anche i vettori passeggeri e cargo più grandi del mondo. In attesa che avvenga poi la unificazione del sistema aeroportuale della Toscana – Galilei e Vespucci sotto la grande ala di Corporation America, diventata il socio privato di grande maggioranza della società – l’aeroporto di San Giusto punta a nuovi interventi: un’aerostazione ancora più grande, capiente e moderna, un settore cargo in espansione, maggiori tutele verso la città grazie alla riduzione dell’impatto acustico, ulteriori facilitazioni per i parcheggi (compreso quello a tempo breve accessibile anche grazie al Telepass autostradale, eccetera). Con investimenti milionari, in gran parte dovuti proprio al mondo privato.
E la tanto decantata piattaforma logistica costiera, che secondo i suoi sostenitori dovrebbe articolarsi sull’interconnessione operativa tra porto, interporto e aeroporti? Gina Giani ha detto in più occasioni che se con l’interporto di Guasticce possono esserci più che altro “rapporti di buon vicinato” ma ridotte occasioni di business (almeno al presente) con il porto i progetti sinergici potrebbero esserci, anzi dovrebbero. L’altra sera al Propeller, da buona e corretta ospite, non è andata oltre, focalizzandosi su quello che il Galilei intende diventare e su quello che nascerà a breve in campo aeroportuale attraverso la sinergia con Firenze. Ma chi voleva capire ha capito: e cioè che il porto e l’intera economia livornese rischiano di rimanere al margine di un polo logistico che aspira a diventare uno dei primi in Italia in assoluto. Da rifletterci.
A.F.
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