Matteo Renzi con Aponte nelle “due torri” di MSC
La visita del premier ha preceduto la solenne inaugurazione dei nuovi uffici – L’impegno per la ricostruzione sul Bisagno dopo la tragica alluvione

Nella foto: (da sinistra) Matteo Renzi, Franco Zuccarino e Gianluigi Aponte.
GENOVA – C’è stata anche, a sorpresa ma nemmeno troppo, la visita-lampo del presidente del consiglio Matteo Renzi, accompagnato dal governatore della Liguria Claudio Burlando. Una visita alle sei in punto di mercoledì, accolto dal gotha di MSC – da Gianluigi Aponte a Pierfrancesco Vago e da Franco Zuccarino – nel corso della quale il premier ha potuto visitare alcuni dei punti salienti delle “due torri” inaugurate il giorno dopo con tutta la solennità che merita il grande complesso di Sampierdarena. Dell’inaugurazione riferiremo con il nostro inviato Cinzia Garofoli nel prossimo numero.
[hidepost]La visita del premier è comunque significativa per l’interesse che il governo ha inteso dimostrare – malgrado non siano molti i segnali in questo senso da Roma… – allo shipping e in particolare alle grandi imprese che investono in Italia.
La visita di Renzi è durata mezz’ora ed è stato Franco Zuccarino, presidente di Le Navi, ad illustrare nei dettagli al premier non solo il complesso dell’opera, ma anche la struttura delle tre importanti branche della holding MSC che le torri ospitano: oltre all’agenzia Le Navi, gli uffici di MSC Cruise, quelli di GNV (Grandi Navi Veloci) e infine di MSC Italcatering. Quasi seicento dipendenti in uffici modernissimi, collegati in real-time con tutto il mondo, dotati di tutti i servizi. “Un’eccellenza italiana – ha riconosciuto Renzi – che vi fa onore”. Ed ha concluso con un “Bravissimi” per tutta la struttura di Gianluigi Aponte, “un italiano che ha saputo farsi onore a livello mondiale”.
Alla visita ha partecipato anche Luigi Merlo, presidente della Port Authority genovese; che sarebbe stata interessata al trasferimento della propria storica sede nella terza torre del complesso di San Benigno, ma che ultimamente sembra aver cambiato idea, probabilmente anche per motivi economici e di investimento. Renzi ha poi proseguito per i cantieri del Bisagno, dove è iniziata l’opera per la ricostruzione dopo l’ultima tragica alluvione.
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