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Sportellate per le presidenze dei porti

LIVORNO – Visto dalla periferia, fa un po’ sorridere tutto il correre che c’è a Roma per farsi benedire nella imminente corsa per le nuove presidenze delle Port Authority.
[hidepost]Ma bisogna ammetterlo: fa sorridere chi non è in corsa, perché per loro è una guerra al coltello, con l’aggravante dell’incognita numero uno: davvero il “rottamatore” sosterrà la linea che era stata impostata dal ministro Lupi di avocare a se (attraverso Delrio) le scelte dei nuovi presidenti? O cambierà tutto, magari – alla gattopardo – per non cambiare niente?
Da cronisti di periferia, assistiamo per adesso alle proposte, che siano piazzamenti o solo velleità: comunque “sportellate”, come si dice in linguaggio motociclistico nelle corse dove i concorrenti cercano di buttarsi fuori pista l’un l’altro. Di poltrone succulente che stanno per liberarsene ce ne sono parecchie: a Genova Luigi Merlo ha annunciato di voler lasciare (per la candidatura della consorte alle regionali) ma non significa che non gradirebbe un analogo posto altrove: ed ecco che la stampa amica lo ha già proposto per Livorno, dove sta per scadere Giuliano Gallanti. Già, ma a Livorno hanno anche proposto – stampa romana – Pasqualino Monti, che sta per scadere a Civitavecchia, dove si dice che Renzi vorrebbe uno più vicino al suo “cerchio magico”. Ovviamente Gallanti fa spallucce, perché mai come di questi tempi (il trionfo del nuovo piano regolatore non è poca cosa nella morta gora di tanta portualità nazionale) è legittimamente persuaso di poter avere un secondo mandato, ma insomma, con la politica non si sa mai. E la sua poltrona continua ad essere insidiata, sia pure con assai meno chances, anche dagli altri due candidati nella terna, Luciano Guerrieri e Nicoletta Batini.
Altri porti, altri giri. Abbiamo già scritto della kafkiana vicenda ad Olbia, dove Marina Monassi – defenestrata dalla corazzata Debora Serracchiani da Trieste – era stata “quasi” nominata commissario governativo, salvo poi la clamorosa marcia indietro del ministro. Adesso la battagliera ex presidente di Trieste riapparirebbe nella terna in preparazione per l’Authority di Taranto (indicazione della Provincia?), in alternativa alla candidatura già ufficializzata dalla Camera di Commercio di Giuseppe Guacci – ne abbiamo già scritto – che a Taranto è stato già a suo tempo presidente ed ha coperto lo stesso incarico a Gioia Tauro, oltre ad essere un riconosciuto esperto di gestioni portuali come segretario generale. Su Taranto tra l’altro grava una situazione drammatica perché l’agenzia di Evergreen Sisam ha sbattuto la porta, c’è un braccio di ferro sulla concessione demaniale e ballano centinaia di posti di lavoro.
Potremmo continuare a lungo, visto che ormai quasi la metà dei porti sono commissariati e non si sa quando e come torneranno a un regime normale. Ma con l’uovo di Pasqua ancora da digerire, meglio fermarci qui. Anche perché ogni giorno parte un treno: e i commenti su cosa accadrà anche a breve rischiano di deragliare. Ma una cosa è certa: in questa primavera non ci sarà da annoiarci.
Antonio Fulvi

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Pubblicato il
8 Aprile 2015

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