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La riforma tra mille nuovi inciampi e a Livorno si parte con le crociere

Se il ministro spinge per le Spa aumentano le resistenze e i distinguo – Nel mirino della politica anche la riconferma di Monti a Civitavecchia – Pronto il bando di gara elaborato per la “Porto 2000” che verrà presentato anche a Miami

Massimo Provinciali

LIVORNO – Avanti adagio, in ordine sparso. Non siamo ancora alle risse del parlamento, con le scazzottate e i calci negli stinchi tra onorevoli (onorevoli?) ma anche sulla riforma della riforma portuale è arduo trovare un filo conduttore condiviso. Come abbiamo annunciato sabato, due giorni fa – lunedì – si sono nuovamente riuniti al ministero delle Infrastrutture i 15 “saggi” (pare che siano lievitati nel frattempo a 17, numero peraltro infausto secondo la cabala…) sullo scottante tema delle Autorità portuali da trasformare sul tipo delle società per azioni, da “compattare” e specialmente da connettere strettamente alle reti della logistica europea. Sembra che la linea fortemente sostenuta dal ministro, in nome del governo, sia chiara. E le riunioni continueranno, tra un fuoco di fila di interventi che – come si vede in prima pagina – arrivano a raffica. L’ANCIP ci farà oggi un convegno a Roma e intanto i sindacati – come si legge nella loro nota – agitano lo spauracchio del blocco dei porti.
[hidepost]Dall’altra parte della barricata Fabrizio Vettosi della Spa Venice Shipping & Logistics, sottolinea in una sua nota che non basta cambiare le Authorities in Spa (“condizione necessaria ma non sufficiente”) perché “occorre prima di tutto rivoluzionarne il sistema di governance che le rende oggi private o pubbliche a seconda della convenienza occasionale dei presidenti che le governano”. Secondo Vettosi, “le AP devono essere privatizzate, così com’è avvenuto per gli aeroporti ed analogamente alla Grecia dove rappresentano, al di la delle tesi dell’attuale primo ministro, i casi di imprese maggiormente performanti della nazione”. Occorre smetterla, continua Vettosi, con i “concetti retrogradi della paura del feroce capitalista all’assalto dei beni della Nazione”. Con regole corrette si possono invece attirare capitali internazionali – conclude Vettosi – per valorizzare l’immenso goodwill dei nostri porti.

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Lo scontro non è solo di idee. E ne fanno fede le candidature per le presidenze delle Autorità portuali di prossima scadenza. Per Livorno si è già visto: quattro istituzioni, tre candidati diversi, ovvero Giuliano Gallanti (indicato da Provincia e da Capraia) Luciano Guerrieri (indicato da Camera di Commercio e Capraia), e Nicoletta Batini (indicata da Livorno Comune). In attesa che a Roma maturino le nuove normative per le nomine, entra nel mirino anche la presidenza dell’Authority di Civitavecchia. Dove alla conferma di Pasqualino Monti che scade a maggio, conferma fortemente sostenuta dallo stesso ministro Lupi, sembra delinearsi la candidatura da parte dei “grillini” (che hanno conquistato il Comune) ma anche delle opposizioni di destra e di sinistra, del capitano di fregata (Cp) Gregorio De Falco, quello del “Torni a bordo, cazzo” nella sciagurata vicenda della Costa Concordia. Che De Falco sia in rotta di collisione con il corpo in cui ha militato e continua a militare (per ora) sembra assodato. Che si sia reso disponibile per la candidatura di cui sopra è tutto da verificare. Ma il segnale c’è.

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Per rimanere a Livorno, se le bocce sono ferme dopo il completamento delle candidature (salvo sorprese da Collesalvetti, inserito nel comitato portuale ma non ancora con il diritto di esprimersi sulla terna) si va avanti sul tormentone del piano regolatore portuale. La palla è al Comune, che ha promesso – dopo parecchie contorsioni – di varare entro i tempi consentiti la sua variante, con le relative osservazioni. Non senza qualche tensione anche nella stessa maggioranza “grillina”, come già è stato fatto notare.
Gallanti e Provinciali comunque vanno avanti sulla loro strada. In vista del salone di Miami sulle crociere, venerdì prossimo – tra due giorni – sarà presentata in comitato portuale la bozza definitiva del bando di gara per la privatizzazione della “Porto 2000”. Ci ha lavorato il neo-presidente della società Massimo Provinciali, che giustifica lo sforamento di quasi un mese rispetto ai tempi preannunciato con la volontà di presentare un documento “il più possibile completo e definitivo”. Provinciali, che andrà a Miami al salone delle crociere, intende presentare in quella sede anche il bando di privatizzazione della Porto 2000, insieme al format pubblicitario elaborato dalla Regione Toscana di cui si parla da tempo con contrastanti giudizi su qualità ed efficacia. Si vedrà. Lunedì scorso intanto l’assemblea del personale della Porto 2000 ha dibattuto a lungo sulla privatizzazione, sulle preoccupazioni del proprio posto di lavoro e sulle incognite per il futuro delle crociere a Livorno. Futuro che è strettamente legato anche a un “comparto crociere” che con i ritardi del piano regolatore sta slittando di anno in anno. Non senza grossi rischi.

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Pubblicato il
18 Febbraio 2015

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